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ANBI CAMPANIA: I NOSTRI PROGETTI SONO IN LINEA CON I PARAMETRI DEL NEXT GENERATION EU

Pubblicato il 03/03/2021

È il momento di cambiare in meglio il Recovery Plan per accompagnare il Paese, il Mezzogiorno ed in particolare il territorio della Campania al riparo da pericolose sorprese sul fronte delle future disponibilità idriche per l'agricoltura e fuori dalla quotidiana emergenza idrogeologica: è questo il messaggio di ANBI Campania.

"L'appello, che lanciamo come consorzi di bonifica e irrigazione a Governo e Regione Campania, è quello di non dimenticare le tante piccole e grandi opere proposte dai consorzi per rendere più resilienti i territori, tutte immediatamente cantierabili"- dice Vito Busillo, presidente di ANBI Campania e vicepresidente nazionale.

Attualmente, con il Recovery Plan varato dal Governo Conte, per tutto il comparto delle risorse idriche, incluse le risorse per l'idropotabile, sono stanziati 2,92 miliardi di risorse nuove per un totale di 4,38 miliardi destinati alla manutenzione straordinaria degli invasi ed alla gestione sostenibile; soldi, con i quali realizzare circa 100 interventi, prevalentemente al Sud, finalizzati a sicurezza statica e sismica, potenziamento e/o completamento di infrastrutture idriche di derivazione, invasi artificiali e dighe, condotte di adduzione primaria, nonché volti alla riduzione delle perdite idriche nei sistemi di adduzione.

"Purtroppo, tali fondi pure ingenti non sono sufficienti, atteso che solo il comparto irriguo ha bisogno (secondo il Piano Nazionale ANBI per l'Efficientamento della Rete Idraulica del Paese) di oltre 4,3 miliardi di euro, che diventano 1,9 miliardi solo per le regioni del Sud e solo per il comparto irriguo – commenta Busillo - In questo caso vanno sicuramente affinate le possibilità di sviluppare economie di scala, lì dove, per la manutenzione straordinaria e la rifunzionalizzazione di invasi ad uso plurimo, gli investimenti risultano inscindibili tra progetti irrigui, potabili e per altri usi."

Nel Sud Italia, secondo il Piano proposto dall'ANBI, oltre l'11% della capacità dei bacini per la raccolta delle acque è occupato dalla presenza di sedime; per liberarli dall'interrimento sono pronti 45 progetti, che garantirebbero oltre 1.300 posti di lavoro. Non solo: nel Meridione ci sono 6 invasi incompleti, la cui ultimazione incrementerebbe la disponibilità idrica per oltre 55 milioni di metri cubi, attivando circa 1.300 posti di lavoro; i progetti sono già pronti. Il Piano ANBI prevede nel Sud anche 222 interventi di manutenzione straordinaria e la realizzazione di 4 nuovi bacini idrici; l'investimento complessivo è circa di 1 miliardo e 899 milioni di euro, capaci di attivare quasi 9.500 unità lavorative nel segno del Green New Deal ed in coerenza con gli obiettivi del Next Generation Ue.

Il Programma per la tutela del territorio e della risorsa idrica potrà contare nei prossimi anni su 15,03 miliardi di euro: è quanto previsto dal Recovery Plan, che ha stanziato 3,97 miliardi di nuove risorse accanto ai 10,85 miliardi già assegnati ed ai 200 milioni provenienti da "React EU". Il Programma si articola in una serie di iniziative, che partono dalla sicurezza del territorio, attraverso azioni di contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico, fino agli interventi di forestazione urbana e manutenzione straordinaria degli invasi. In pratica, sembrano moltissimi soldi, ma dentro ci sono almeno tre filoni (l'idropotabile, gli investimenti irrigui e gli interventi per la difesa idrogeologica), che non riguardano certo le sole competenze dei consorzi di bonifica.

"Per dare una cifra reale delle necessità con riguardo alle sole esigenze espresse dalla difesa idrogeologica del territorio, i consorzi di bonifica della Campania hanno pronti 193 progetti per oltre 623 milioni di euro destinati a migliorare ancora la tenuta del territorio - afferma Busillo – soggetto a periodici eventi meteo, cosiddetti eccezionali, ma che ormai stanno diventando la norma. Credo che su tutto ciò si possa aprire un dialogo con Regione Campania e Governo – conclude Busillo – per consentire ai consorzi di lavorare ancora meglio: già oggi alcuni hanno raggiunto l'autosufficienza energetica, trattando opere di alto valore ambientale, per le quali credo vadano coinvolti anche gli assessorati all'agricoltura ed all'ambiente della Regione Campania, nonchè il Ministero per l'Ambiente."

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