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CAVE DISMESSE: PRESENTATO STUDIO PER UTILIZZO A FINI IDRICI

Pubblicato il 05/03/2021

Convocata dall'assessore ad agricoltura alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi, si è tenuta una videoconferenza con le Organizzazioni Professionali Agricole per la presentazione del lavoro svolto da ANBI Lombardia per individuare le potenziali cave dismesse, riconvertibili come serbatoi ai fini della laminazione delle piene e di riserva idrica per l'irrigazione.

"Presentiamo oggi, con orgoglio e soddisfazione per l'interesse e la novità del lavoro svolto, questa ricerca sulle cave, simbolo evidente della collaborazione con Regione Lombardia e della sua attenzione per affrontare concretamente i problemi, che affliggono in maniera crescente il nostro territorio e la nostra agricoltura" ha affermato il presidente di ANBI Lombardia.

Gladys Lucchelli, direttore di ANBI Lombardia, ha presentato il lavoro, che ha visto una prima fase di definizione delle aree a frequente scarsità idrica e delle aree potenzialmente interessate da eventi alluvionali, nonchè una successiva fase di individuazione delle cave dismesse, idonee per la raccolta e lo stoccaggio delle acque meteoriche o di laminazione. Sono state individuate 70 cave dismesse, che rispondono ai requisiti previsti (assenza di contatto con la falda, presenza di un canale nelle immediate vicinanze) di cui 18 di prioritaria importanza per le loro caratteristiche tecniche e di localizzazione. Sono state individuate ulteriori 54 cave attualmente in attività e che potrebbero essere di interesse per una futura conversione.

I risultati dello studio sono consultabili on-line attraverso una mappa interattiva sul portale web del Centro dati CeDATeR di ANBI Lombardia al seguente link: http://cedater.anbilombardia.it/cave

I rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole, complimentandosi per il lavoro svolto, hanno espresso grande interesse per il tema, rimarcando l'importanza di affiancare questo tipo di interventi con ulteriori azioni nell'ambito della manutenzione dei sistemi irrigui e degli interventi volti al risparmio idrico, tramite appositi strumenti di finanziamento, quale il Piano di Sviluppo Rurale.

"Si tratta di un traguardo politico importante per l'infrastrutturazione del territorio, nella direzione del recupero di aree dismesse ed abbandonate, rendendole utili per altri scopi, che escono dalla logica del loro utilizzo solo per i rifiuti" ha concluso l'assessore, Rolfi.

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