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PORTATA FIUME PO: -24% IN ATTESA DEL DISGELO

Pubblicato il 24/03/2021

Con una quantità di neve ancora visibilmente tangibile sulle catene montuose di Alpi ed Appennini ed i grandi laghi alpini ancora invasati al di sopra delle media del periodo, la prima "magra di primavera" del fiume Po potrebbe risultare quasi paradossale; eppure, il delicato e complesso equilibrio meteo-climatico dell'area ci regala una statistica, che va in controtendenza con le aspettative della vigilia. La proiezione delle singole rilevazioni delle portate in metri cubi, esaminate lungo l'asta del Grande Fiume, proietta infatti una media complessiva ridotta del 24%, rispetto alle condizioni più consuete in questo periodo dell'anno, nonostante le precipitazioni cadute nelle scorse settimane.

Il contesto risente della decisa escursione termica (temperature piuttosto basse e che non consentono ancora un completo disgelo dell'acqua a monte) e del costante impatto con il vento, che contribuisce ad accelerare l'essicamento dei suoli nell'intero comprensorio. Oltre a questi fenomeni assume rilevanza il minor apporto di risorsa da parte dei corsi d'acqua a regime torrentizio appenninici (in particolare Secchia, Reno ed Enza) e l'avvio della stagione irrigua dei consorzi di bonifica a beneficio delle colture tipiche del territorio.

"Quanto si va delineando – evidenzia il Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli – è un segno evidente della necessità di rinnovata e massima attenzione, che dobbiamo e dovremo avere sempre di più nei processi di prelievo, distribuzione e stoccaggio della risorsa idrica, che ha equilibri mutati nel tempo e che deve essere governata in modo consapevole per il benessere del distretto del Po sia sotto il profilo ambientale che rispetto a quello sociale ed economico."

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