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IL TRIBUNALE DELLE ACQUE PUBBLICHE DA’ RAGIONE AL CANALE LUNENSE: OK ALLA CONCESSIONE PER I PRELIEVI DESTINATI ALL’USO IDROELETTRICO

Pubblicato il 15/04/2021

Il Consorzio di bonifica Canale Lunense ha tutto il diritto a prelevare acqua dal fiume Magra per uso idroelettrico: lo ha stabilito il Tribunale Superiore della Acque Pubbliche, con sede a Roma, respingendo il ricorso, con il quale un privato chiedeva l'annullamento della concessione rilasciata da Provincia di Massa Carrara e Regione Toscana.

L'ente consortile è titolare di una centrale idroelettrica (circa 600 megawatt annui), la cui realizzazione affonda le radici negli anni '30, posta in prossimità della storica sede istituzionale, in via Paci a Sarzana. La centrale sfrutta un salto di 5 metri dell'acqua portata dall'asta irrigua, la cui presa è situata sul fiume Magra a Stadano, in comune di Aulla, prima di percorrere tutta la piana della vallata del Magra per 24 chilometri.

Il pronunciamento dell'organo giudicante, circa le controversie inerenti all'utilizzazione delle acque pubbliche, ha così sancito la validità della concessione trentennale ad uso idroelettrico, di cui è titolare il Consorzio di bonifica Canale Lunense, bocciando il ricorso del privato, basato su un presunto danno e scrivendo la parola fine su una querelle iniziata nel 2018.

Il procedimento ha coinvolto anche la Provincia di Massa Carrara, la Regione Toscana e Centrogas La Spezia, ex società della galassia Acam, originariamente contitolare, assieme all'ente consorziale sarzanese, della concessione di prelievo delle acque per produrre energia.

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