"Esprimo vicinanza ai lavoratori, condivido l'appello ad una soluzione positiva della vertenza al Consorzio di bonifica dei Bacini Settentrionali del Cosentino e che si riverbera nei confronti delle aziende agricole del comprensorio, rischiando di mettere in ginocchio un comparto, che riesce a mantenere produttività in un contesto particolarmente difficile nonchè aggravato dalla pandemia": a scriverlo è Rocco Leonetti, presidente di ANBI Calabria da sei mesi; prosegue:
"Non è mia intenzione difendere la gestione dei singoli consorzi, ma è mio dovere difendere l'istituto consortile. Episodi di cattiva gestione , se vi sono, vanno rappresentati, ma non si può, per ragioni a volte di parte, accettare che appartenenti al mondo agricolo attacchino l'istituto consortile, piegando norme e principi alla bisogna. Se l'interesse comune vero è quello di intervenire a sostegno di tutto il mondo agricolo e non di alcuni, appare incomprensibile dividersi. Infine la particolare situazione di fragilità, in cui versa la Bonifica calabrese , a mio parere deriva dal fatto che gli attori chiamati dalla riforma non hanno fatto la loro parte. La Regione Calabria, per un decennio, non ha messo in campo le misure di accompagnamento. Non tutti gli agricoltori e le aziende agricole, spesso per partigianeria, hanno riconosciuto i consorzi di bonifica come propri, sostenendoli come vuole la legge. Secondo il mio modesto parere, se ne esce attraverso un sussulto di responsabile resipiscenza da parte di tutti i soggetti chiamati in causa: da parte della Regione che, attuando misure già previste, ma mai attuate e riconoscendo il ruolo che la legge attribuisce ai consorzi, superi le resistenze della struttura burocratica; da parte degli agricoltori, riconoscendo nei consorzi uno strumento idoneo alla produzione e cui dare il proprio sostegno; infine, da parte delle organizzazioni professionali agricole, scegliendo campi più idonei, diversi dai consorzi di bonifica e meno sensibili, per una sana competizione".