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SCATTA ALLARME SICCITA’ E SOS INSETTI

Pubblicato il 24/06/2021

E' allarme siccità nelle campagne da Nord a Sud del Paese, dove "a macchia di leopardo" le colture sono in grave sofferenza ed è stato necessario per cercare di salvarle ricorrere alle irrigazioni di soccorso: è quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sugli effetti dell'ondata di calore, che ha investito la Penisola con temperature estreme oltre i 40 gradi.

In Piemonte, nell'Alessandrino c'è preoccupazione per mais ed ortaggi, che hanno bisogno di acqua per crescere; in Puglia ed in Sicilia a rischio è la raccolta del grano; nelle Marche ed in Molise il caldo ha anticipato la maturazione e ridotto le rese delle produzioni, mentre in Basilicata ci sono state le prime manifestazioni degli agricoltori a Gaudiano di Lavello per chiedere interventi per fronteggiare la grave carenza idrica, che sta mettendo in difficoltà il settore agricolo lucano.

Il balzo delle temperature sta favorendo anche il diffondersi degli insetti fastidiosi per gli uomini e dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica ed il moscerino dagli occhi rossi, particolarmente temuti dai produttori ortofrutticoli per le perdite dei raccolti, che possono provocare.

L'allarme siccità scatta in un 2021, che si classifica finora all'ottavo posto tra i più caldi mai registrati nel Pianeta, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, in base ai dati Noaa relativi ai primi cinque mesi; la situazione è preoccupante anche in Europa, dove la colonnina di mercurio è stata superiore di ben 1,04 gradi rispetto alla media storica, mentre in Italia la temperatura è stata più alta di 0,21 gradi.

La siccità rappresenta l'evento climatico avverso più rilevante per l'agricoltura italiana con danni stimati mediamente nello scorso decennio da Coldiretti in un miliardo di euro all'anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Nonostante i cambiamenti climatici, l'Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d'acqua, che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattiene solo l'11%. Un lusso che, secondo Coldiretti, non ci si può permettere in una situazione dove, con l'emergenza Covid, l'acqua è centrale per garantire l'approvvigionamento alimentare in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti e speculazioni, che spingono la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali.

"Per risparmiare l'acqua, aumentare la capacità d'irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie abbiamo elaborato e proposto per tempo un progetto concreto, immediatamente cantierabile nel Recovery plan - afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini - Si tratta di un intervento strutturale, reso necessario dai cambiamenti climatici, caratterizzati dall'alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza d'acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento ed il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata o da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo ed ottimizzare i risultati finali. L'idea è di costruire senza uso di cemento per ridurre l'impatto ambientale per laghetti, che conservino l'acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all'industria ed all'agricoltura, con una ricaduta importante sull'ambiente e sull'occupazione."

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