"Le alluvioni, che hanno investito Belgio, Olanda e Germania con centinaia di vittime e devastazioni di intere zone abitate, sono state determinate dai corsi d'acqua minori - afferma il presidente del Consorzio di bonifica Marche , Claudio Netti - Non è esondato il fiume Reno, ma corsi d'acqua ritenuti non pericolosi. Il cordoglio per le vittime e l'orgoglio di aver visto i vigili del fuoco italiani accorrere sul posto non possono farci dimenticare che questi eventi sono ormai prevedibili."
Non è un caso che il Consorzio di bonifica delle Marche fin dal 2013 abbia concentrato la propria attività proprio sui corsi d'acqua minori in stato di grave degrado, a causa dell'abbandono di qualsiasi manutenzione: quasi 4.000 cantieri in 7 anni, con la fattiva collaborazione delle organizzazioni professionali agricole, hanno migliorato l'efficienza del reticolo idraulico minore ed ulteriori 300 cantieri sono partiti il 1° luglio in tutta la regione per proseguire in quest'opera.
Parallelamente, con il decisivo contributo di Regione Marche che ha finanziato e sta finanziando opere più complesse sui corsi d'acqua maggiori, si sta portando avanti un'attività di prevenzione contro gli allagamenti.
"Il contributo di bonifica serve proprio a questo: evitare, insieme ad altre azioni, che accadano eventi disastrosi a livello ambientale, economico ed umano come è accaduto in Nord Europa" conclude il presidente del Consorzio di bonifica Marche.