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ADB PO: IL PIEMONTE ALLONTANA LO SPETTRO SICCITA’, L’EMILIA ROMAGNA NO

Pubblicato il 20/07/2021

Le recenti precipitazioni cadute sul distretto del fiume Po in maniera non completamente uniforme (comunque su un territorio particolarmente esteso, anche se in modo diseguale) hanno toccato negli ultimi giorni soprattutto il Piemonte e la Lombardia e queste piogge, unite alla concomitanza dei rilasci di risorsa idrica dai grandi laghi alpini, in particolare dal lago Maggiore, hanno velocemente consentito al Grande Fiume di riguadagnare buoni livelli nelle sue portate, che ad oggi risultano sopra le medie di periodo in tutte le stazioni di rilevamento; tale situazione agevola lo stop alla risalita del cuneo salino, nonché la possibilità di fornire maggiore quantità di risorsa idrica, preziosa al comparto agricolo e ai numerosi habitat dei corsi d'acqua del comprensorio. Il Distretto Padano appare comunque ancora sostanzialmente suddiviso in due aree, poichè il deficit idrico delle zone a valle (Emilia Centrale, Romagna, Basso Veneto) permane ancora significativo a causa della scarsità di precipitazioni, manifestandosi in una carenza d'acqua, che colpisce numerosi sottobacini.

Nel comprensorio piemontese le province di Alessandria, Asti, Vercelli e Torino stanno lentamente recuperando. Le abbondanti piogge cadute sul territorio hanno determinato l'incremento dei valori di portata in tutte le sezioni del bacino: Piacenza mc/sec 739, Cremona mc/sec 926, Boretto (Reggio Emilia) mc/sec 939, Borgoforte (Mantova) mc/sec 961, Pontelagoscuro (Ferrara) mc/sec 1114; tali portate si manterranno su valori superiori, rispetto alla portata di magra ordinaria anche nei prossimi giorni grazie, inoltre, all'aiuto dei volumi d'acqua, rilasciati dai grandi laghi, il cui stoccaggio risulta alto e comunque allineato con le medie del periodo: tutte le derivazioni si rilevano pienamente soddisfatte e non si ravvisano criticità, con l'idrometro di Sesto Calende, sul lago Maggiore, che registra la quota di cm. 121,1 sopra lo zero idrometrico; il lago di Como, che segna cm. 37,9 ed il lago di Garda a cm. 121,5.

La buona situazione registrata a monte e lungo l'asta del Po purtroppo non trova eguale riscontro nell'area emiliano-romagnola, dove i corsi d'acqua appenninici a regime torrentizio risultano per lo più ancora in secca ed in palese situazione di deficit idrico senza evidenti eccezioni. Nel Piacentino è il fiume Trebbia, ad oggi, il corso d'acqua con deficit minore (-10%), mentre nel Parmense il fiume Taro ed il torrente Parma hanno portate dimezzate di oltre il 50%. Proprio questi territori risultano particolarmente colpiti da scenari visibilmente siccitosi, caratterizzati da locali situazioni di aridità prolungata, soprattutto negli ultimi mesi: nel fiume Taro la portata attuale è di mc/sec 1,6, nel Parma mc/sec 0,5. Il torrente Enza permane costantemente sotto osservazione: in calo costante dal 25 maggio ad oggi, la sua portata media di periodo, che dovrebbe attestarsi a mc/sec 0,5 ,non supera al momento il valore di mc/sec 0,3. Speculare è la situazione complessiva anche nei corsi d'acqua in parte dell'Emilia Orientale, dove il fiume Reno registra una portata ben al di sotto delle medie del periodo (mc/sec 1,8) e in quelli della Romagna, che rimangono particolarmente sotto esame presentando situazioni localizzate di severità più evidente come per il fiume Savio, la cui portata attuale è mc/sec 1. Questi scenari di criticità si replicano anche sulla costiera adriatica marchigiana e nel Rodigino (Veneto), dove il pur lieve miglioramento non è purtroppo significativo e soddisfacente.

Le previsioni idrometeorologiche dei prossimi giorni tendono a convergere su una ripresa dei deflussi, mentre lo scenario climatico sul territorio distrettuale sembra volgere ad una ripresa dell'alta pressione, che riporterà i valori in linea con quelli del periodo e ad un regime più asciutto. Dalla prossima settimana è atteso l'arrivo di una nuova perturbazione, che "spaccherà" nuovamente il fronte.

"La situazione complessiva – evidenzia il Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli – è migliorata se guardiamo alla complessità dei diversi territori, che compongono il bacino del Po, ma alcune aree, soprattutto in Emilia-Romagna, restano fortemente penalizzate, perché non hanno beneficiato uniformemente delle piogge. Nel Piacentino e nel Parmense, nel Reggiano e soprattutto in Romagna, dove insistono colture di pregio, la situazione rimane piuttosto critica. La speranza è che le prossime piogge previste possano portare a compimento i cicli colturali, dando respiro al contempo agli habitat e alla biodiversità dei corsi d'acqua secondari."

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