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ANBI: NEL 2050 TERRITORI DEL FERRARESE SARANNO SOMMERSI DALLE ACQUE DI FRONTE ALL’ITALIA DEL CEMENTO C’E’ CHI PROGETTA UN FUTURO SOSTENIBILE: PRESENTATO IL PROGETTO IDROPOLIS DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Pubblicato il 23/07/2021

Mentre le drammatiche cronache dal Nord Europa all'Estremo Oriente evidenziano la necessità di accrescere la resilienza delle comunità e i dati ISPRA testimonino invece come in Italia si continui a cementificare indiscriminatamente il territorio, a Ferrara viene presentato un programma pluriennale, scandito in 40 progetti per adattare, migliorare, potenziare strutture ed impianti idraulici a fronte dei cambiamenti climatici.

"Per progettare Idropolis – spiega il Presidente del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, nonché neo Vicepresidente ANBI, Stefano Calderoni – siamo partiti da una verità imprescindibile: nel 2050 con l'innalzamento del livello del mare e la subsidenza, una parte del Ferrarese sarà invasa dall'acqua; per questo occorre programmare sin d'ora interventi mirati per mitigare i danni. Allo stesso tempo, i cambiamenti climatici con fenomeni di siccità estrema, alternati a piogge spesso torrenziali, richiedono interventi sulle opere irrigue e non si può pensare di lavorare sempre in emergenza; basti pensare che al 30 Giugno scorso avevamo già derivato 250 milioni di metri cubi d'acqua per assicurare l'irrigazione."

"Il piano Idropolis – sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) - va nella direzione della programmazione, guardando al futuro, ma interpretando già i bisogni di oggi con cinque progetti di grande rilievo per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro, candidati ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che potrebbero iniziare ad Agosto. Per questo – continua il Presidente di ANBI – sollecitiamo velocità decisionale nel rispetto delle normative, perché non ci possiamo permettere di attendere mesi, pena non riuscire a cogliere la straordinaria opportunità del Recovery Plan."

Il piano Idropolis, condiviso con gli enti pubblici ed i portatori di interesse, nasce da un'idea di sostenibilità e difesa del territorio; complessivamente l'investimento previsto è di 230 milioni di euro.

"Nel dettaglio - precisa Mauro Monti, Direttore del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara – parliamo attualmente di 5 progetti per il recupero e la razionalizzazione della rete irrigua, ma soprattutto del completamento del sistema irriguo Ciarle, i cui lavori sono iniziati a Giugno con l'obbiettivo di essere sempre più indipendenti dalla disponibilità di fiumi appenninici ormai torrentizi come il Reno, prelevando acqua invece dal Canale Emiliano Romagnolo."

"Idropolis – conclude il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano - nasce perché l'agricoltura, ma anche molte altre attività non sono possibili senz'acqua e la gestione idrica richiede un piano di adattamento strutturato e di grande respiro. Con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali abbiamo un'interlocuzione costante a partire dal nostro Piano di Efficientamento della Rete Idraulica, i cui 858 progetti cantierabili sono un patrimonio a servizio del Paese, considerando anche che il Next Generation EU prevede che i lavori siano ultimati e rendicontati entro il 2026."

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