Maestranze al lavoro per ripristinare e mettere in sicurezza rapidamente alcune strade di bonifica in montagna; operai impegnati nel drenaggio delle acque e nella rimozione del fango in pianura con l'ausilio delle pompe mobili nelle zone più colpite dall'alluvione (in particolare a Roncaglia); continui monitoraggi antidissesto montano nelle zone nevralgiche dell'intero territorio: sono queste le attività del personale del Consorzio di bonifica di Piacenza che, ad un giorno di distanza dalla grande piena che ha coinvolto i fiumi Nure e Trebbia, hanno consentito di rendere nuovamente transitabile la rete viaria San Gregorio-Cassimoreno, nel comprensorio di Ferriere, intervenendo anche in altri molteplici snodi nevralgici interrotti e coperti da detriti sulle strade Rigolo-Restano nel comune di Bettola, nonchè sulla Ottone Soprano - Semensi nel comune di Ottone. Interventi ulteriori sono stati effettuati sulla strada Centenaro nel comune di Ferriere, sulla "Groppallo -Pedesini - Cento Pecore" a Farini, sulla "Montelana" tra Morfasso e lo stesso abitato di Farini, sulla "Cerignale-Oneto" nel comune di Cerignale.
Impressionanti sono i dati metereologici e tecnici, registrati dagli esperti della Bonifica sulla diga di Mignano durante la caduta violenta della "bomba d'acqua": nelle sei ore di caduta più intensa le piogge hanno raggiunto i 142,9 millimetri, una quantità che, pur inferiore alla pioggia caduta in Valnure, ha una cadenza statistica variabile, stimata tra i 500 e i 1000 anni.
La portata di picco in ingresso è stata di 272 metri cubi al secondo e in questo caso il fenomeno è riscontrabile in un lasso di tempo variabile tra i 100 e i 200 anni. Nell'invaso di Mignano, che al momento dell'evento conteneva acqua ai minimi livelli, sono entrati complessivamente 3 milioni di metri cubi di pioggia e la diga ha incrementato il suo livello di oltre 10 metri in un periodo brevissimo. Nel corso della nottata dell'alluvione non c' è stata alcuna attività di rilascio in uscita mentre, dalle prime ore del mattino successivo, i rilasci programmati dai tecnici consortili hanno toccato i 10 metri cubi al secondo.