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MEUCCIO BERSELLI (Segretario Autorità di bacino distrettuale fiume Po): “IL50% DEGLI ARGINI NON E’ IN QUOTA. OCCORRONO PIU’ RISORSE PER DARE SCIUREZZA E GARANZIA DI SVILUPPO AL TERRITORIO”

Pubblicato il 15/11/2021

A 70 anni esatti dall'alluvione del Polesine di quel 14 novembre del 1951, oggi a Rovigo, le celebrazioni dell'anniversario dei tragici eventi diventano un momento di incontro per conservare la memoria, ma con lo sguardo concentrato sul presente e sul futuro del Grande Fiume: una ferita aperta, che ha insegnato a migliorare e che impone una seria riflessione su ciò, che è più necessario e prioritario oggi in termini di pianificazione territoriale.

Su iniziativa di Accademia dei Concordi, ATO (Ambito Territoriale Ottimale) Consiglio di Bacino Polesine, Comune di Rovigo, Consorzio Università di Rovigo, Ordine degli Ingegneri, Università degli Studi di Padova, con il patrocinio di Autorità distrettuale del fiume Po – Ministero della Transizione Ecologica, Regione Veneto e di AIPo (Agenzia Interregionale Po), il convegno ha focalizzato l'attenzione e gli interventi delle numerose istituzioni e dei portatori di interesse, presenti alla Camera di Commercio rodigina, sulla realtà attuale dell'area del Polesine, inserita in uno scenario di mutamento climatico globale. Quali investimenti? Quali risorse? Quali possibili, potenziali ritorni economici ed ambientali? Il tutto per far crescere il Polesine, incrementando la crescita demografica locale, anche grazie ad una maggiore sicurezza idraulica, garantita da utili opere di pianificazione e dalla capacità ingegneristica.

"La gestione delle acque è diventato uno dei temi prioritari del nostro Paese – ha esordisto il Segretario Generale del Distretto del Po, Meuccio Berselli – Progettazione e pianificazione adeguate sono un investimento sul domani a beneficio delle future generazioni, nonchè capacità resilienti di sviluppo e tutela del comprensorio. Tanto è stato fatto dal 1951 ad oggi, ma è venuto il momento di aumentare lo sforzo proprio per l'imprevedibilità climatica degli ultimi anni. Le ultime criticità evidenziate lungo l'asta e negli eventi recenti mostrano come sia assolutamente necessario intervenire per riportare in quota una buona parte di quel 50% di livello arginale, che oggi ancora manca purtroppo all'appello per assicurare anche a quest'area, così penalizzata in passato, più serenità sociale, economica ed ambientale. Pianificazione e programmazione sono la polizza per la resilienza e l'adattamento dei territori; per questo l'Autorità distrettuale e AIPo devono proseguire nella strada intrapresa, consolidando l'azione in tutto il distretto."

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