Sul tavolo, il piano nazionale per la riduzione del rischio idrogeologico; lo stralcio per gli interventi contro le alluvioni nelle aree metropolitane; il fondo per la progettazione, necessario a portare a cantiere opere spesso urgenti in aree esposte al rischio rappresentato da frane ed alluvioni: questi i temi dell'incontro, a Palazzo Chigi, fra #italiasicura (la Struttura di Missione del Governo contro il rischio idrogeologico) e le organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil.
Dopo l'accordo fra Governo e sindacati, siglato lo scorso 21 aprile e che individuava gli strumenti necessari ad abbreviare la durata dei cantieri antiemergenza nel pieno rispetto dei principi della legalità e della sicurezza dei lavoratori (in vista dell'apertura dei cantieri del piano città metropolitane, che prevede un investimento di 1,3 miliardi di euro di cui 650 milioni già disponibili e pronti per opere subito cantierabili), oggi sono state condivise le tempistiche e le priorità, che #italiasicura ha fissato nell'azione mirata alla riduzione del rischio idrogeologico.
"Un ulteriore passo avanti in quel gioco di squadra, indispensabile alla realizzazione della più importante ed urgente opera pubblica, di cui il Paese ha bisogno. La condivisione delle organizzazioni sindacali, rispetto agli obiettivi che ci siamo posti, consente di accelerare i lavori negli oltre trenta cantieri che, una volta ultimati, eviteranno alle nostre città di pagare il conto salato, rappresentato da un'alluvione": così Mauro Grassi, direttore di #italiasicura, al termine dell'incontro; ha quindi continuato: "In più c'è da considerare che una volta a regime, il piano per la messa in sicurezza delle aree metropolitane creerà oltre 30.000 nuovi posti di lavoro, indispensabili per la sicurezza di tutti e utili per il rilancio dell'occupazione".
Da parte loro, le organizzazioni sindacali hanno preso atto positivamente dell'impegno di coordinamento e indirizzo della Struttura di Missione e della importante conferma, che finalmente, nei prossimi 15 giorni, saranno effettivamente disponibili i primi 650 milioni di euro per gli interventi più urgenti nelle aree metropolitane a maggior rischio.
Le organizzazioni sindacali hanno altresì sottolineato la necessità di avere certezza della disponibilità delle risorse riferite alla seconda tranche di finanziamento per le aree metropolitane (ulteriori 650 milioni di euro), al finanziamento del piano nazionale di oltre 5 miliardi e anche ai 150 milioni di euro per il fondo a supporto della progettazione. Inoltre, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto che la certezza della disponibilità di spesa sia risolta entro l'anno, definendo le quote a carico dei fondi strutturali europei, della Legge di Stabilità e delle Regioni.
Infine, le organizzazioni sindacali hanno confermato il loro supporto a #italiasicura come previsto nell'accordo del 21 aprile, avviando incontri diretti con i presidenti-commissari delle Regioni per una continuità di azione, capace di dare certezza all'apertura dei cantieri e alla ripresa dell'occupazione.