Incontro conoscitivo tra l'assessore ad ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile della Regione Emilia Romagna, Irene Priolo ed il presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza, Luigi Bisi; centrali i temi legati alle attività, che l'ente di bonifica porta avanti ogni giorno.
"Con grande piacere - interviene il presidente, Luigi Bisi - accogliamo l'assessore, Irene Priolo, aprendo le porte dell'impianto della Finarda, che contribuisce in modo determinante alla sicurezza idraulica della città di Piacenza. Come Consorzio regoliamo quotidianamente la risorsa idrica, tutelando il territorio cittadino e di provincia, adoperandoci per efficientare la gestione dell'acqua. All'Assessore e all'intero staff regionale rinnoviamo la nostra la disponibilità alla massima collaborazione."
Con l'occasione della visita si è discusso dei finanziamenti a disposizione dei territori e l'assessore, Irene Priolo, riferisce: "I consorzi sono alleati fondamentali nella gestione del territorio e per la prevenzione dei rischi. Sono certa che il gioco di squadra, che da sempre l'ente piacentino ha saputo mettere in campo, andrà avanti. Presto arriveranno anche importanti risorse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che contribuiranno ad accrescere le disponibilità d'acqua sia a fini idropotabili che irrigui."
A chiudere la mattina è stata la visita guidata all'impianto a voce del Direttore dell'area tecnica Pierangelo Carbone: "Nella zona urbana le acque giungono all'impianto idrovoro della Finarda, lungo il fiume Po, tramite i canali Settentrionale e Rifiuto, mentre nella zona suburbana, in località Mortizza, le acque confluiscono all'Impianto Idrovoro Armalunga. Entrambi gli impianti, mediante sollevamento meccanico, immettono l'acqua in eccesso nel Po. In caso di piogge intense, Piacenza viene difesa anche dalla cassa di espansione Riello, nel quartiere Farnesiana e che può contenere circa 98.000 metri cubi d'acqua. Infine, i canali Diversivi di Ovest e di Est, che perimetrano Piacenza, raccolgono l'acqua piovana, proveniente dalle colline e che altrimenti allagherebbe la città".