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SICCITA’: IL CER RESISTE GRAZIE A MANOVRE STRAORDINARIE AL PALANTONE

Pubblicato il 26/07/2022
Nonostante lo stop a due delle quattro pompe idrovore che, all'impianto di Palantone, nel comune di Bondeno nel ferrarese, derivano l'acqua dal fiume Po per garantirla al settore idropotabile, industriale e al comparto agricolo, il Consorzio C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo continuerà ad erogare la necessaria risorsa, pur con l'impianto in sofferenza e a ridosso della soglia di blocco, sia per fini irrigui che per gli usi plurimi, finché permarrà disponibilità di acqua e finché sarà possibile derivarla, sempre adempiendo ai suggerimenti pervenuti dall'Osservatorio sulle Crisi idriche dell'Autorità distrettuale del fiume Po e seguitando nel rispetto dei dettami della Regione Emilia-Romagna. "Il livello attuale a Palantone è di 2,33 metri sul livello del mare (s.l.m.) e dato che già da diverse settimane stiamo operando a circa un terzo della nostra concessione per la derivazione della risorsa idrica – sottolinea la direttrice generale del Consorzio C.E.R., Raffaella Zucaro – in previsione di probabili nuove richieste di riduzione abbiamo studiato, in concertazione con i nostri uffici tecnici, le possibili modalità per poter continuare a fornire l'acqua anche in condizioni più drastiche come, eventualmente, provare a riaccendere la pompa precedentemente spenta, prima di bloccare l'intero funzionamento dell'impianto di prelievo." Una manovra questa, che, anche qualora i livelli dovessero ulteriormente abbassarsi di qualche centimetro, potrebbe risultare capillare e salvifica, poiché consentirebbe probabilmente di "resistere" ancora quella necessaria settimana per portare a maturazione il secondo picco di prodotti agricoli, che necessitano d'acqua. L'evoluzione dello stato di criticità idroclimatica che, dall'inverno ad oggi, ha mostrato una tendenza negativa nel bacino padano, è sfociata in una siccità endemica, che sta interessando anche il comprensorio gestito dal Canale Emiliano Romagnolo, lasciando corpi idrici superficiali e sottosuperficiali poveri d'acqua. Dalle analisi preliminari, elaborate dai ricercatori di "Acqua Campus", polo tecno-scientifico del Consorzio C.E.R., si rileva come alcune tra le colture-chiave per il territorio regionale siano in sofferenza a causa della scarsità idrica. L'assenza d'acqua può causare, infatti, pesanti stress fisiologici ai raccolti, provocando ripercussioni a quelle colture che, non potendo contare sulla risalita capillare dalle falde freatiche, né delle acque meteoriche vanno inevitabilmente in sofferenza. "In una situazione critica come questa stiamo continuando a fornire l'acqua al comparto agricolo della Romagna e dell'Emilia orientale che, proprio in questi giorni, vede giungere a maturazione il ciclo colturale di diversi prodotti tipici del territorio e della stagionalità – sottolinea il presidente del Consorzio C.E.R., Nicola Dalmonte – L'intero ente sta profondendo il massimo impegno, affinché sia scongiurato ogni rischio di stoppare i prelievi dall'oggi al domani: l'irrigazione di precisione ed i sistemi anti-spreco studiati dai nostri ricercatori, sempre all'avanguardia nelll'individuazione di nuove e più performanti soluzioni, ci aiutano a razionare ogni goccia d'acqua in favore dell'agricoltura, che necessita dell'apporto di risorsa."

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