Il Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno ha dato il via all'avventura del Contratto Istituzionale di Sviluppo "Da Terra dei fuochi a Giardino d'Europa" con l'incontro tenutosi nella Reggia di Carditello a San Tammaro, che ha visto l'intervento in teleconferenza dell'architetto Andreas Kipar, redattore del masterplan dei Regi Lagni e chiamato ora dall'ente di bonifica all'aggiornamento di quel documento.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 109 dell'11 maggio 2022 della delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) del 15 febbraio 2022, il C.I.S. "Da terra dei fuochi a giardini d'Europa" ha visto l'assegnazione di risorse sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 per quasi 200 milioni di euro, finalizzati alla realizzazione della progettazione e delle opere per risanare e riscattare l'area sottesa alla canalizzazione dei Regi Lagni. Solo le opere di riqualificazione idraulica e paesaggistica, che saranno appaltate dal Consorzio di bonifica, ammontano ad oltre 35 milioni di euro.
Ha aperto i lavori il direttore generale del Consorzio, Camillo Mastracchio, il quale ha sintetizzato la nascita e l'iter del contratto di sviluppo negli ultimi 13 mesi, costellato dai continui contatti con le comunità locali, i sindaci e le associazioni del territorio per la valutazione degli interventi di riqualificazione idraulica "da abbinare ad interventi di natura paesaggistica, nel segno di un ritrovato equilibrio tra città e produzioni agricole". Il direttore, Mastracchio, ha ricordato come idealmente "con una bicicletta sarà possibile risalire dal mar Tirreno a Nola lungo oltre 57 chilometri di percorso, dal quale è possibile visitare i beni culturali dell'area". Erano stati presentati originariamente progetti per 2 miliardi, ridottisi dopo una prima scrematura a 65 progetti, che saranno realizzati per il valore di 200 milioni di euro. Previsti interventi con una "visione di bacino" a beneficio anche dei comuni del baianese. Complessivamente l'intervento riguarda un bacino imbrifero di 1.095 chilometri quadrati, popolato da 3 milioni di abitanti.
Andreas Kipar, collegato in teleconferenza da Milano, ha ricordato l'importanza della passeggiata da realizzare lungo i Regi Lagni: "Abbiamo di fronte una sfida unica – ha detto l'architetto – perché il risanamento dei Regi Lagni è unico nel suo genere; va avviato prima che sia troppo tardi ed oggi, per la prima volta, torniamo un passo indietro per fare un passo in avanti, perché il paesaggio diventa il capitale." Secondo il progettista del masterplan, "lo sviluppo economico non può essere disgiunto dalla qualità dell'acqua e del suolo". E il progetto raggiunge "gli obiettivi di sostenibilità fissati dall'Onu". Kipar ha paragonato, per gli effetti sul territorio, il progetto di recupero dei Regi Lagni a quello, che nel 1999 riconsegnò, alla regione tedesca della Ruhr, la valle del fiume Emscher, che era stata pesantemente inquinata dalle industrie mineraria e siderurgica, andate poi in crisi negli anni '80 del secolo XX. Così gli "Interventi idraulici" sui Regi Lagni saranno "di primo ordine per consentire alla natura di autoriprodursi" ha sostenuto l'architetto. Le opere daranno così un valore aggiunto al paesaggio produttivo di 4 province e 95 comuni: "Si parte dalla vocazione agricola del territorio, cui si deve tornare – ha affermato Kipar - Il vostro territorio ha qualità che altre generazioni hanno saputo creare. Ora si deve recuperarle. Oggi vogliamo tornare a parlare di biodiversità per un grande giardino europeo". Il Giardino d'Europa è un tassello, che sarà in comunicazione con la progettualità per il recupero del Litorale Domizio e con il Parco regionale del Volturno. Kipar ha infine formulato due esempi: "Le vasche di laminazione dei Regi Lagni diventano incubatori di biodiversità, perché andremo ad implementare una nuova infrastruttura verde e blu. Non a caso, lungo i Regi Lagni si realizzeranno ben 5 itinerari turistici; le opere idrauliche diventeranno opportunità: acqua, suolo e natura". Un contesto, nel quale i Regi lagni diventano addirittura un corridoio ecologico. "Siamo all'inizio di una nuova stagione per consentire il recupero del vostro territorio con masterplan" ha concluso Kipar.
Il commissario del Consorzio di bonifica, Francesco Todisco, intervenendo subito dopo la relazione di Kipar, ha detto: "Presentiamo un atto necessario: l'aggiornamento di un masterplan di 10 anni fa. I sindaci hanno avuto l'intelligenza di riprendere un progetto rimasto in un cassetto: una pagina di buona politica e buona amministrazione. Non sarà impresa facile. Abbiamo tempi stretti. Entro il 31 dicembre 2027 vanno realizzati i primi lotti delle opere, che sono state finanziate." Todisco ha sottolineato come il progetto rappresenti "la riappropriazione culturale dei Regi Lagni da parte della collettività. In queste ore sta avanzando una progettualità importante sull'acqua, elemento che oggi rappresenta il momento della tenuta della democrazia nella contemporaneità. Dobbiamo essere esempio virtuoso". Il commissario dell'ente di bonifica ha ricordato come sia allo studio un progetto "di affinamento delle acque depurate da destinare a finii irrigui. È il tema dell'acqua e della difesa suolo quello di questo contrasto di sviluppo". Sempre Todisco ha spiegato come l'infrastruttura Regi Lagni sarà completamente rivista, "utilizzando il Tavolo di Amministrazione Veloce per rendere fluidi i pareri e le autorizzazioni, al fine di snellire la burocrazia e accorciare i tempi di realizzazione". Sarà quindi "un'autostrada lenta, come l'abbiamo tante volte chiamata; il Parco dei Regi Lagni sarà il più grande parco fluviale d'Italia: un sogno rivoluzionario. Dobbiamo sognare con i piedi per terra. Abbiamo i fondi, le competenze e le professionalità per farlo."
Sono poi interventi i rappresentanti di enti ed associazioni, tra cui Vera Corbelli, segretario generale dell'Autorità Distrettuale di Bacino dell'Appennino Meridionale, che ha insistito sull'importanza del progetto area vasta, che va accompagnato, dialogando con le comunità locali di un'area complessa: "Bisogna ramificarsi nel territorio" ha suggerito. Inoltre, nel sottolineare come l'Autorità sia pronta a lavorare nel progetto su difesa suolo da colate di fango e qualità acqua ai fini del superamento delle infrazioni comunitarie, ha detto: "E' necessario un progetto del progetto, un fil rouge, che consenta di avere una lettura complessiva delle criticità e delle emergenze."
Modificato in data 28/07/2022 16:19