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LA CARNE DI CHIANINA E’ QUANTOMAI SANA

Pubblicato il 29/10/2015

La "fiorentina" non fa male e in Valdichiana si può continuare a mangiarla.

«Il mondo secondo alcuni dovrà diventare vegetariano visto il consumo di acqua necessario negli allevamenti, ma la Valdichiana potrà continuare a mangiare la "fiorentina" di Chianina proprio per la presenza dell'acqua di Montedoglio». È la provocazione lanciata da Giorgio Federici, docente alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Firenze, in occasione di un convegno organizzato a Milano dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno.

« Tra i rischi del Pianeta ci sono i problemi legati all'uso dell'acqua e alla produzione del cibo. Purtroppo l'acqua è globalmente una risorsa finita e da quarant'anni a questa parte c'è complessivamente sempre meno risorsa a disposizione. Anzi, c'è bisogno del 40% in più di quanta ne abbiamo».

Molta acqua viene impiegata per la produzione di cibo. La domanda provocatoria che, quindi, si fa il professor Federici è: «Rinunciare alla bistecca? Diventare tutti vegetariani? Sicuramente non in Valdichiana dove, dal momento che usa acqua propria e non di altri, non ci sono problemi di questo tipo, né tantomeno sensi di colpa. Qui infatti l'irrigazione, concepita negli anni '60 per dare cibo a un'Italia affamata, diventa oggi una risorsa di notevolissimo valore e il serbatoio di Montedoglio rappresenta una risorsa ancora poco utilizzata e disponibile; insieme a un suolo bello e ricco come la Valdichiana, è una opportunità straordinaria per i prossimi decenni.»

La qualità dell'acqua nella zootecnia diventa di attualità in risposta alle recenti polemiche sul consumo di carne.

«L'acqua di ottima qualità di Montedoglio dà valore a tutta la filiera della Chianina. Nella produzione di foraggi irrigati con acqua senza pesticidi e atrazine, nell'abbeveramento dei bovini» commenta il presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, Paolo Tamburini.

«L'acqua di Montedoglio e la sua fornitura alle aziende agricole e zootecniche, garantire un regolare deflusso delle acque, contribuire alla sicurezza ambientale: è questo il contributo del Consorzio alla qualità delle produzioni agricole e zootecniche del comprensorio, carni rosse comprese.»

Nello specifico del rapporto O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), la realtà alla quale fa riferimento, Nord America e Nord Europa, «non rispecchia la nostra situazione produttiva, le nostre situazioni igienico-alimentari. Le produzioni del nostro comprensorio sono sane e non hanno bisogno di tanti conservanti, coadiuvanti, igienizzanti, il cui consumo prolungato e in eccesso per può portare ai pericoli illustrati dal rapporto.»

La riflessione sulla qualità dell'acqua introduce anche la necessità di avere in Toscana sempre «più invasi, serbatoi a uso multipli la cui realizzazione deve avere la priorità» conclude Federici. Insomma, servono invasi per assicurare acqua all''agricoltura e produrre cibo. Serve inoltre utilizzare appieno le potenzialità degli invasi esistenti come Montedoglio e sviluppare le reti di distribuzione idrica verso le zone produttive agricole.

«Invasi per intercettare l'acqua e casse di espansione non hanno controindicazioni. Sono una risposta anche culturale all'idea di emungere acqua dai pozzi, che non è conveniente ed oltretutto dai consistenti impatti ambientali.>>

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