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IN VENETO IRRIGAZIONI STRAORDINARIE PER SALVARE LE COLTURE

Pubblicato il 17/10/2022

Agricoltori costretti ad aprire i rubinetti per irrigare i campi: in questi giorni sta accadendo nel veronese per salvare la raccolta del kiwi e nella Bassa Padovana per proteggere il radicchio. Lo segnala Coldiretti Veneto, che rileva anche le decisioni intraprese da alcuni consorzi di bonifica di procedere con turni irrigui straordinari per venire in soccorso alle richieste del territorio.

La siccità non concede tregua dopo una delle estati più aride e calde di sempre; gli imprenditori agricoli fanno i conti anche con un autunno avaro d'acqua. Le piogge delle scorse settimane non sono state sufficienti e pertanto gli imprenditori agricoli stanno intervenendo con irrigazioni supplementari, decisamente fuori stagione, per non compromettere i raccolti. I getti sono ricomparsi nelle aree più critiche e ciò significa sostenere ancora ingenti spese.  Già la situazione non è rosea a causa del vertiginoso aumento delle bollette energetiche, cui si sommano anche i costi  dei fertilizzanti e delle materie prime. In questo senso sul territorio regionale è già scattato l' allarme per le  semine messe a rischio dai rincari e la scarsa reperibilità di concimi. 

Per effetto degli aumenti dei costi, più di un'azienda agricola su dieci è in una situazione tale da portare alla cessazione dell'attività, mentre il 34% del totale nazionale si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria).

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