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IL MONDO DELLA BONIFICA INDICA LE PRIORITA’: INVESTIRE SULL’ACQUA E CONTENERE LA SPESA ENERGETICA

Pubblicato il 18/10/2022

Investimenti, innovazione, sostenibilità e massima celerità possibile dei processi amministrativi per raggiungere obiettivi concreti, che possano mettere in sicurezza il territorio emiliano romagnolo e garantire al contempo la continuità del servizio irriguo di qualità, grazie ad un auspicabile e necessario abbattimento dei costi energetici, che nel corso dell'estate più siccitosa di sempre hanno gravato pesantemente sui bilanci economico-finanziari degli enti di bonifica: cifre da capogiro, come per tante imprese e famiglie italiane, che il mondo ANBI chiede di poter contenere anche in virtù di nuove norme, in grado di facilitare e favorire "lo scambio energetico sul posto" e l'utilizzo della propria rete di canalizzazioni, al fine di implementare l'impiego del fotovoltaico galleggiante per la produzione di energia pulita, anche grazie al nuovo e strategico Piano Laghetti redatto con Coldiretti. 

È fondamentale garantire maggior competitività e certezze alle imprese agricole, che anche quest'anno hanno condiviso con i consorzi di bonifica la quotidiana lotta causata dalla prolungata siccità, che ancora oggi interessa tutta la pianura padana. 

Questi i temi al centro dell'incontro "Investire sul territorio per un futuro più sicuro e sostenibile", il focus che ANBI, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, ha organizzato nella sede regionale a 100 anni dal Congresso di San Donà di Piave, l'evento italiano che, di fatto, pose le basi per la nascita della bonifica moderna, unendo gli aspetti di sanificazione e sicurezza idraulica alla gestione delle acque per l'agricoltura. Oggi per il Paese ed in particolare per l'Emilia Romagna i consorzi di bonifica rappresentano una realtà dinamica nella gestione equilibrata della risorsa idrica e, soprattutto nell'ultimo decennio, sono stati anche protagonisti attivi a salvaguardia delle comunità nel corso delle numerose emergenze ambientali, che purtroppo hanno colpito un territorio regionale fragile e bisognoso di interventi di manutenzione costante. 

È proprio in quest'ottica che, come sottolinea il presidente di ANBI e ANBI Emilia Romagna, Francesco Vincenzi, "alla luce del mutamento del clima, diventa fondamentale riuscire a centrare l'obiettivo della più proficua sinergia con tutte le istituzioni e gli enti collegati alla pianificazione per arginare le conseguenze più negative, passando così da una logica di emergenza ad una di prevenzione. I consorzi di bonifica hanno in cantiere opere straordinarie e sono partner autorevoli nella redazione di progetti come il Piano Invasi e il Piano Laghetti, in grado di anticipare le carenze strutturali, limitando i potenziali danni generati dal clima." Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, visti gli investimenti corposi e i risultati ottenuti a difesa del territorio, grazie alla collaborazione fattiva con i consorzi di bonifica, ha ribadito che tali enti "rappresentano un attore fondamentale e imprescindibile per la messa in sicurezza del territorio e per una gestione oculata dell'acqua, una risorsa la cui disponibilità è messa in pericolo dai cambiamenti climatici, che sono ormai sotto gli occhi di tutti. Il sistema bonifiche dell'Emilia-Romagna, grazie a questa attività, è ormai diventato un punto di riferimento nazionale. C'è ancora molto da fare: per sconfiggere questa emergenza permanente servono investimenti da un lato nella prevenzione delle calamità, dall'altro nella salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo. 

Per questo la Regione, solo negli ultimi 5 anni, ha investito oltre 700 milioni di euro per nuove infrastrutture irrigue, razionalizzazione dei consumi e messa in sicurezza dei territori, grazie a fondi del Piano Invasi e del PNRR: è un dovere che abbiamo nei confronti delle nuove generazioni". Il direttore generale di ANBI, Massimo Gargano, in chiusura evidenzia come "le proposte dei consorzi sono molto pragmatiche e non mettono le mani nelle tasche degli italiani, ma propongono soluzioni con opportunità esistenti e praticabili anche nel breve termine". 

Proprio per quanto riguarda la spesa sostenuta dai consorzi di bonifica dell'Emilia Romagna, si parla di somme particolarmente ingenti: in Emilia Romagna si è passati dai 15 milioni di euro spesi nel 2020 , ai 21 milioni del 2021 fino ai 37 milioni e 144 mila euro di quest'anno. Nel corso della prima parte dell'incontro sono intervenuti anche i vertici del mondo agricolo regionale di Coldiretti, CIA, Confagricoltura; la direttrice di ANBI ER, Raffaella Zucaro; il giornalista, Erasmo d'Angelis che ha presentato il libro del Centenario "La grande storia d'Italia raccontata dall'acqua. Dalle opere di difesa idraulica alla transizione ecologica" ed il metereologo televisivo di La7, Paolo Sottocorona, protagonista di un approfondimento sugli scenari climatici. La seconda parte della mattinata ha visto protagonisti di una tavola rotonda su "PNRR, CIS Acqua, Finanziaria 2022 e PAC": il segretario generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po –MiTE, Alessandro Bratti: gli assessori regionali, Irene Priolo (Ambiente) e Alessio Mammi (Agricoltura); il professor Attilio Toscano della Struttura di Missione del Ministero Infrastrutture e Rita Nicolini, direttore generale dell' Agenzia per la sicurezza territoriale e Protezione Civile.

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