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COSTO ENERGIA: SI PROGRAMMA IL FUTURO

Pubblicato il 10/11/2022

Dalla forza dell'acqua si può produrre energia ed è un principio sfruttato da secoli  fino alla trasformazione in energia elettrica. Ma produrre corrente, sfruttando gli specchi d'acqua 'immobili' è un'idea  singolare, che però potrebbe trovare a breve  piena realizzazione, grazie ai progetti, che sta portando avanti il Consorzio di bonifica e irrigazione del Canale Lunense. Come? Pannelli fotovoltaici, flottanti sopra il bacino idrico e che permetterebbero  di non consumare suolo. Un'innovazione che, nel centenario di vita del Canale Lunense, rinnova la grande capacità di questa struttura  nata proprio per dare energia e che oggi studia nuove proposte per migliorare ancora. Questo il concetto principale, ma a spiegare i dettagli è il direttore di ANBI Liguria, Corrado Cozzani. 

"Cento anni fa si pensava a come sfruttare il canale per creare energia elettrica e oggi, nel momento in cui la transizione ecologica sta trovando un pieno sviluppo, lavoriamo per trovare soluzioni alternative - racconta Cozzani, partendo da quella che è la realtà - Oggi siamo già presenti con una centrale idroelettrica, ma stiamo ragionando sulla produzione di energia fotovoltaica, che vogliamo portare avanti su due direttrici: la prima è sfruttando le strutture consortili, gli edifici su cui collocare i pannelli; la seconda è quella di utilizzare i bacini, gli specchi d'acqua, così da non consumare territorio. Noi abbiamo due idrovore in servizio, a Marinella e Luni, nonchè un bacino di carico della centrale idroelettrica, dove si produce energia tramite il sistema tradizionale della forza motrice dell'acqua. Questi tre bacini possono essere sfruttati per collocarvi  pannelli flottanti, che catturino l'energia solare." 

Un'idea davvero a impatto quasi zero, perché anche il consumo di suolo sarebbe ridotto al minimo. "Abbiamo avuto una lunga evoluzione come Consorzio – prosegue il direttore – e i costi energetici sono sicuramente aumentati. Quando entrerà in funzione la nuova idrovora, in sostituzione di quella vecchia di Marinella, aumenteremo la potenza di 4 volte, ma ovviamente anche i costi elettrici; quindi, abbiamo bisogno di trovare fonti alternative per evitare che i costi si abbattano sulla comunità." 

La progettazione dei pannelli è in fase preliminare e si stanno calibrando studi e strategie, ma non è l'unica novità. 

"Proprio questo mese avremo un incontro con gli imprenditori agricoli per iniziare a valutare l'ipotesi di costituire una comunità energetica, dove andremo a scambiarci energia fra produttori e consumatori, così da sfruttare al massimo le potenzialità del territorio – continua Cozzani - Una soluzione sostenuta da Governo, Regione e Comunità Europea e contiamo di organizzare il primo incontro entro fine mese per avviare il processo e trovare  possibili sinergie e ottimizzazioni energetiche." 

Infine, l'ultima ipotesi al vaglio riguarda l'utilizzo di biomasse, che consentirebbe di realizzare una vera economia circolare del Consorzio: "Produzione delle biomasse dai residui degli sfalci da riutilizzare per produrre energia termica. Vogliamo sfruttare il più possibile quel che abbiamo – conclude il direttore - Acqua per irrigazione e produzione di energia elettrica, specchi di acqua da sfruttare con pannelli fotovoltaici flottanti e nel frattempo riutilizzare sfalci per chiudere il ciclo."

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