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TOSCANA, CLINICA DEL TERRITORIO CONTRO LE PIANTE ALIENE

Pubblicato il 16/01/2023

E' protagonista la Toscana nella richiesta di un progetto comunitario Life per il contrasto all'espansione del poligono del Giappone, la pianta aliena insediatasi ormai anche alle sorgenti del fiume Arno: assieme a partner austriaci e greci, nonché alla Provincia Autonoma di Trento, ne sono promotori Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno, Università Pisa e C.N.R. (Consiglio Nazionale Ricerche) Firenze.

Il poligono del Giappone è una specie originaria dell'Asia Orientale, appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Fu introdotta in Europa a scopo ornamentale a metà del 1800, diffondendosi rapidamente anche in Italia. L'espansione di questa pianta può causare maggiore erosione del suolo fino a compromettere la stabilità degli argini fluviali mentre, negli spazi urbanizzati, i rizomi possono spaccare muri e pavimentazioni.

In Europa è presente solo con piante femminili e per questo motivo la sua propagazione avviene per moltiplicazione vegetativa, principalmente durante lavori di movimentazione della terra: i frammenti della specie, contenuti nel suolo, possono dare avvio ad una nuova colonizzazione e la corrente dei corsi d'acqua è il principale alleato per trasportarli anche a lunga distanza. È così che il poligono del Giappone si insedia soprattutto negli alvei, diffondendosi rapidamente lungo le sponde, pur essendo diffuso anche ai bordi di strade, ferrovie e nei terreni incolti, invadendo gli ambienti naturali con conseguente riduzione della biodiversità locale.

Dal 2018 il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno sperimenta metodi di contenimento della specie invasiva, presente ad iniziare dal Pistoiese; molto difficile da eliminare, se una popolazione è già insediata, dal 2019 è stato avviato uno studio con C.N.R. Firenze, a partire da precedenti esperienze in Svizzera ed in altri Paesi europei.

A questo lavoro l'ente consortile fiorentino ha aggiunto una ricerca con l'Università di Pisa su un'altra grande pianta infestante, presente in Toscana: l'ailanto, arrivando ad isolare un fungo (Verticillium dahliae) già presente in natura su piante secche e che, inoculato su altre piante adulte, rende possibile una lotta biologica contro la sua rapida espansione.

Ma non c'è solo questo.

All'interno dei corsi d'acqua in vaste aree del comprensorio gestito dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord è segnalata la presenza di un'altra pianta aliena, che rappresenta un significativo ostacolo al regolare deflusso delle acque ed una minaccia alla biodiversità degli ecosistemi fluviali: è il "millefoglio americano" (nome scientifico, Myriophyllum aquaticum), già inserito dalla Commissione Europea nell'elenco delle specie esotiche ed invasive di rilevanza comunitaria.

La forte espansione della pianta, favorita da un ideale clima mite e dall'assenza di competitori naturali, comporta una serie di problematiche sia di tipo idrologico-idraulico (ostacolo al deflusso delle acque) che di tipo ambientale (impatti negativi sulla biodiversità) e sanitario (creare un ambiente idoneo allo sviluppo di nuovi veicoli per morbilità finora assenti nel territorio e dannose per la salute umana).

Per tale motivo è necessaria la rimozione dagli alvei, ripetuta almeno due volte all'anno; particolari cautele devono essere adottate per la pulizia delle attrezzature utilizzate per la manutenzione, allo scopo di evitare che frammenti della pianta possano essere trasportati in altri luoghi, favorendole la diffusione.

L'ente consorziale sta monitorando l'evoluzione del fenomeno, intervenendo fin dalle prime fasi del verificarsi di nuovi casi e ha avviato una serie di studi con le Università di Firenze e Pisa per individuare, in assenza di letteratura in merito, le tecniche più efficaci per il contenimento del fenomeno.

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