Formazione, informazione, percorsi educativi condivisi ed aggiornati, grazie alle molteplici attività svolte quotidianamente per la cura e lo sviluppo del nostro territorio: sono questi, in sostanza, i valori aggiunti, che ANBI Emilia Romagna porterà in dote, dopo un decennio di esperienze maturate nelle collaborazioni fattive con le scuole, alla nuova convenzione, che la affiancherà a due delle reti formative, fiore all'occhiello della regione: la Rete degli istituti Agrari R.ITA.P.ER e la Rete degli Istituti Professionali Enogastronomici – Alberghieri (R.E.R.I.A). Nell'Aula Magna dell'ITAS Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia è stata sottoscritta l'intesa per ratificare e consolidare, con nuovi contenuti, una collaborazione proficua, già attivata da alcuni anni per affrontare più efficacemente ed in sinergia la sfida globale e locale dei mutamenti climatici in atto, della salvaguardia dell'habitat e della biodiversità , della difesa del suolo dal rischio idrogeologico. I consorzi coinvolti nel progetto sono associati alla rete di ANBI Emilia Romagna : Consorzio di bonifica di Piacenza, Consorzio della bonifica Parmense, Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, Consorzio di bonifica Burana, Consorzio di bonifica Renana, Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, Consorzio di bonifica della Romagna, Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, CER - Consorzio di 2° grado per il Canale Emiliano Romagnolo. La mattinata si è svolta con gli interventi dei relatori (Maura Zini, Massimiliano Urbinati per le due reti di scolastiche) e con le conclusioni del presidente di ANBI Emilia Romagna, Francesco Vincenzi. Subito dopo la parola, è passata all'approfondimento da parte degli studenti e nel pomeriggio si è proseguita l'attività di formazione tecnica, grazie al lavoro del team ANBI, composto da esperti provenienti dai consorzi di bonifica associati, che hanno aggiornato i docenti sulle tematiche specifiche nel seminario "Acqua & Territorio Docet".
"Per ANBI Emilia Romagna – evidenzia Vincenzi - la formazione delle giovani generazioni e dei loro insegnanti è diventata una delle priorità da realizzare, aggiornando con i contenuti tecnici più attuali coloro, che saranno a breve i cittadini del nostro futuro; per questo occorre fornire loro strumenti e conoscenze adeguate al periodo non certo semplice, che stiamo vivendo tutti, facendo i conti con una realtà, che vede nei cambiamenti climatici la principale sfida, cui far fronte: i consorzi contrastano gli effetti più critici di questi mutamenti in campo e cercano costantemente di farlo anche nelle scuole alla luce della loro esperienza diretta. Per questo ringrazio i due presidenti delle Reti di Istituti, che offrono al nostro sistema questa imperdibile opportunità."
Le Reti di Istituti Superiori contribuiscono a rendere un fatto, queste articolate proposte educative.
"Le scuole agrarie ed enogastronomiche – sottolinea Maura Zini, preside della Rete Regionale degli Istituti Agrari - formano i futuri professionisti della filiera agroalimentare, una delle voci più importanti dell'economia della nostra regione e vogliono contribuire, insieme ad ANBI, alla salvaguardia del territorio, delle risorse idriche, dell'agricoltura e dell'alimentazione attraverso progetti di ricerca, sperimentazione, percorsi di PCTO ( Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento) e di formazione docenti sull'agricoltura 4.0 e l'alimentazione del futuro. La formazione non avviene solo all'interno delle aule e sempre più gli studenti hanno bisogno di testimonianze virtuose, come ANBI e le organizzazioni professionali agricole, che si impegnano con professionalità e competenza per realizzare azioni concrete di contrasto al disastro ambientale, al cambiamento climatico ed a favore dell'ambiente."
Il tema dell'agroalimentare legato all'ambiente ed alla salubrità è rilanciato da Massimiliano Urbinati, presidente regionale della Rete degli Istituti Alberghieri: "Lo scenario prospettico disegnato dall'Agenda 2030 vede nella nostra Food Valley, il laboratorio ideale per la realizzazione di un modello di patto territoriale per l'ambiente, la salute e la valorizzazione della biodiversità, proprio a partire dalla filiera formativa agroalimentare: questa è appunto la sfida, che le scuole agrarie ed alberghiere sono pronte a raccogliere."