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AdBPO: OLTRE 16% ARGINI PO A RISCHIO, 50% NEL DELTA PNRR OPPORTUNITA’ PER I TERRITORI

Pubblicato il 12/04/2023

L'attuale prolungata condizione di siccità diffusa nel distretto del fiume Po rappresenta oggi la situazione di maggiore urgenza nel comprensorio padano, ma è fuori di dubbio che proprio gli stravolgimenti idro-meteo-climatici possono alternare a questi scenari anche possibili periodi, in cui l'accumulo di risorsa idrica negli alvei del Grande Fiume e dei suoi 141 affluenti, a causa di precipitazioni copiose ed improvvise, può mettere seriamente a repentaglio la sicurezza idraulica delle comunità rivierasche e dell'ambiente circostante. Nel 2018, dopo aver avviato un capillare percorso di monitoraggio con la fattiva collaborazione di AIPo (Agenzia Interregionale per il Po) e dei diversi enti territoriali, l'Autorità distrettuale del Fiume Po ha redatto un progetto mirato, ora aggiornato, indicando tutte le aree a rischio idraulico, cioè con franco arginale inadeguato, mostrandone, al contempo, il livello potenziale di fragilità. 

Lo studio progettuale, che vede il 16% delle arginature del Grande Fiume a potenziale rischio, indica le principali zone, su cui intervenire nei comprensori di Pavia, Piacenza, Mantova, Ferrara e Rovigo per un valore stimato di circa 550 milioni di euro. Proprio in questo periodo, infatti, si sta animatamente dibattendo sulla reale possibilità di riuscire a spendere, in investimenti utili e rispettando progettazioni già in essere con rigide tempistiche, tutti i fondi europei, messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in quest'ottica il pacchetto di interventi necessari, messo sul tavolo degli investimenti e accantonato in un primo momento dai precedenti esecutivi, potrebbe tornare di grande utilità al sistema nella lotta al mutamento del clima, rendendo più performante la stessa capacità di adattamento delle singole aree. Il fabbisogno per gli interventi di adeguamento della sicurezza arginale nel distretto del Po, tra le altre cose, è già inserito a pieno titolo nel repertorio Rendis e di fatto viene considerato una priorità per l'intero territorio. 

"Oggi – evidenzia il Segretario Generale dell'Autorità di bacino Distrettuale del Fiume Po, Alessandro Bratti – rilanciamo in modo convinto l'utilità di questi lavori idraulici, necessari per la sicurezza di tutti e proponiamo che, in caso di mancati investimenti o avanzi di risorse finanziarie del P.N.R.R., possano essere impiegati su una priorità territoriale così alta come quella, che avanziamo e sulla quale siamo pronti a collaborare da subito; Comuni, enti locali, comunità rivierasche e portatori di interesse sarebbero sicuramente più tranquilli di fronte ad un'opera di manutenzione così strategica e su larga scala." 

Pur considerando, ove possibile, un maggior spazio per i corsi d'acqua, in modo da incrementarne la naturale capacità di laminazione delle possibili piene, il bacino padano, diffusamente urbanizzato spesso in maniera disordinata, ha attribuito nel tempo una rilevanza fondamentale alla struttura arginale che, insieme alle golene, rappresenta ancora oggi lo strumento principale di difesa idraulica in tutti i territori sottesi al Po; questo ruolo comporta, dunque, una più attenta e costante cura manutentiva dei tratti esaminati e giudicati più fragili; occorrono pertanto interventi di consolidamento che, attraverso l'impiego delle più moderne tecniche idrauliche, ne consentano la conservazione e la funzionalità.

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