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STATI GENERALI DELL’ACQUA

Pubblicato il 15/05/2023

Azioni strutturali e non strutturali per una corretta governance dell'acqua sono state al centro dell'intervento di Vera Corbelli (Segretario Generale dell'Autorità di Distretto dell'Appennino Meridionale, ma anche Commissario di Governo per le 8 dighe dell'ex area Eipli) intervenuta all'evento conclusivo degli Stati Generali dell'Acqua, organizzati da Regione Campania presso il Green Med Symposium, svoltosi alla Stazione Marittima di Napoli.

"L'Italia è un Paese ricco d'acqua ma continuiamo a parlare di crisi idrica in maniera parziale – afferma Corbelli - Le condizioni al contorno, rispetto a secoli fa, sono cambiate e le idroesigenze sempre più elevate e le diverse manifestazioni degli eventi piovosi, nonchè gli effetti al suolo impongono un approccio sistemico, organico, interdisciplinare per una gestione oculata del bene acqua. Anche il Mezzogiorno è ricco d'acqua, ma non è omogeneamente allocata e per portare avanti un'azione così complessa non solo occorre la consapevolezza di quello, che è il bene, ma serve pianificazione, un lavoro interdisciplinare e soprattutto è indispensabile lavorare insieme, superando i sistemi settoriali" aggiunge Vera Corbelli, geologa c guida uno dei 7 distretti idrografici italiani, più estesi e complessi, che comprende 7 regioni, fra le quali si muovono circa 800 metri cubi di acqua.

L'Autorità di Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale realizza diversi piani (gestione acque, rischio frane, rischio alluvioni, gestione sistema costiero e sedimenti) e sub piani, che sono interconnessi fra di loro, attraverso i quali sono pianificate e programmate le azioni di cura, difesa e valorizzazione ambientale.

Come si fronteggia la crisi idrica? 

"Non solo con il monitoraggio costante e continuo dell'acqua – spiega Corbelli - ma con interventi come il controllo e il monitoraggio costante e continuo dell'acqua superficiale e sotterranea, con un aggiornamento del bilancio idrologico, idrogeologico e idrico , con interventi strutturali, con l'efficientamento del sistema dighe, il rifacimento delle reti di distribuzione , l'ottimizzazione delle acque del sistema agricolo, il riuso delle acque reflue - spiega Corbelli - I modelli di sviluppo adottati fino a oggi non vanno più bene e, per l'attuazione di un processo virtuoso della risorsa acqua; è necessaria l'azione congiunta di tutti gli enti con una visione unitaria del bene idrico. Ecco perché non mi stancherò mai di ripetere che occorre lavorare insieme. Servono programmi e azioni condivise, sapendo superare egoismi e schemi settoriali."

 La Corbelli, che è anche Commissario di Governo per le 8 dighe dell'ex area Eipli, illustra anche i risultati delle azioni pianificate su queste infrastrutture e che consentiranno entro il 2026 di recuperare oltre 300 milioni di metri cubi di acqua: un esempio concreto di come si possa intervenire per prevenire la siccità nel rispetto dell'ambiente e della sostenibilità; un'azione, che rappresenta un modello replicabile in ogni parte del Pianeta.

 La Corbelli parla anche dell'accordo fra Campania, Puglia e Autorità distrettuale per una programmazione a medio e lungo termine, inerente il trasferimento delle risorse per la messa in esercizio della galleria Pavoncelli bis con gestione da parte dell'Acquedotto Pugliese.

Inoltre, Corbelli annuncia un evento nazionale a giugno, presso la Reggia di Caserta, per presentare un progetto innovativo, unico in Europa, realizzato attraverso il PON (Programma Operativo Nazionale)/ Legalità, denominato "Sicurezza idrica – Sicurezza sociale", che interessa il bacino di alimentazione del gruppo sorgivo di Cassano Irpino, che consente il trasferimento d'acqua dal territorio campano al territorio pugliese ed è finalizzato a valutare tutti quelli, che sono i fenomeni naturali, antropici, nonché potenziali fenomeni di illegalità, che possono compromettere lo stato della risorsa, danneggiare la vita umana e i beni esposti, compresi il sistema irriguo, il patrimonio culturale/ ambientale, nonché le attività economiche, ponendo altresì in essere misure per la tutela, difesa e sicurezza.

 Il Distretto Idrografico dell'Appennino meridionale è uno dei sette distretti italiani: comprende sette regioni (Abruzzo, Lazio, Basilicata, Molise, Calabria, Campania e Puglia), 25 Province, 1632 Comuni, 864 Aree Naturali Protette e una popolazione di oltre 13 milioni di abitanti.

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