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MALTEMPO: SOS EMILIA ROMAGNA DA ALBICOCCA IMOLA A FRAGOLA ROMAGNA 400 ALLEVAMENTI IN DIFFICOLTA’

Pubblicato il 22/05/2023

Nella giornata mondiale della biodiversità celebrata a Roma, Coldiretti lancia un SOS per il patrimonio agroalimentare regionale, prodotto in Emilia Romagna, la regione, dove si coltiva dall'albicocca di Imola alla fragola di Romagna, dal grano Senatore Cappelli alla ciliegia di Cesena fino al maiale mora romagnola. L'alluvione, che ha colpito il territorio romagnolo, mette a rischio intere produzioni, che sono state cancellate dopo che gli agricoltori erano riusciti in questi anni a salvarle dall'estinzione. L'acqua e il fango hanno devastato oltre 5.000 aziende agricole ed allevamenti in una delle aree piu' agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro.

I campi sono stati sommersi, provocando una perdita di almeno 400 milioni di chili di grano, decimando anche le semine del Senatore Cappelli, un grano duro antico, che ha più di 100 anni" sottolinea Coldiretti.

L'esondazione ha interessato anche i frutteti, "soffocando" le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare quasi 15 milioni di piante tra pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi; tra queste, anche le pesche e le nettarine di Romagna Igp, le cui origini risalgono al XIX secolo, ma anche le albicocche Reale e Val Santerno di Imola, due varietà autoctone di grande qualità, che già dal 1900 rappresentano una delle principali fonti di reddito per le aziende agricole del territorio, contribuendo ad arginare l'esodo rurale. Minacciata è anche la Ciliegia di Cesena, una varietà anch'essa dalle origini antiche e molto amata per il gusto e la consistenza della polpa, così come la fragola di Romagna, i cui campi sono da decenni parte integrante del paesaggio rurale dell'entroterra ed ora finiti sott'acqua.

Preoccupante è la situazione anche per i 250.000 bovini, maiali, pecore e capre, allevati nelle stalle della Romagna alluvionata, dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini, dove secondo si evidenziano purtroppo diverse situazioni di criticità con migliaia di animali morti e affogati. In pericolo è l'importante azione di recupero delle razze storiche da parte degli allevatori: dal maiale di mora romagnola ai bovini da carne di razza romagnola, che nel passato avevano rischiato l'estinzione.

Gli effetti dei cambiamenti climatici, che si abbattono su un territorio reso più fragile dal consumo di suolo e dalla cementificazione, rischiano dunque di aggravare una situazione, che ha già visto in Italia scomparire dalla tavola tre varietà di frutta su quattro: dalle 8.000 varietà di frutta presenti lungo la Penisola, sottolinea Coldiretti, si è scesi a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate in pericolo anche per effetto dei moderni sistemi di distribuzione commerciale, che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell'offerta. 

La gara di solidarietà per l'alluvione di Romagna è già iniziata. Serve garantire l'arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile per dare la possibilità di riparare i danni e ripartire al più presto con strumenti di intervento straordinari per garantire il salvataggio e la continuità delle filiere agricole del territorio colpito. L'operazione solidale "Salviamo le nostre campagne" è già attiva: è possibile sostenere le aziende agricole colpite con un versamento sull'IBAN IT 55 U 02208 02480 000106765286, intestato a Federazione Regionale Coldiretti Emilia Romagna con causale "Alluvione Emilia-Romagna 2023.

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