"La voragine che si è originata a Napoli, alle spalle dell'orto botanico nei pressi di piazza Carlo III e il successivo crollo delle due palazzine della Facoltà di Veterinaria, è solo l'ultimo episodio di dissesto idrogeologico ed evidenzia, al di là dei proclami, quanto siamo ancora distanti da una vera pianificazione in materia di difesa del suolo e di gestione delle emergenze, ammesso che ce ne sia ancora bisogno dopo tutto ciò che è accaduto e continua ad accadere con frequenza sempre maggiore nel nostro Paese." Lo afferma Francesco Peduto, neopresidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.
Il discorso è generalizzabile all'intero territorio nazionale, perché ovunque, sia a livello locale che centrale, si continua a fare poco o nulla, mentre tra le tipologie di rischio che investono l'Italia, quella del dissesto idrogeologico rappresenta uno di quelle a maggior impatto socio-economico, secondo solo al rischio sismico.
"Ma nonostante – continua Peduto - sia ormai chiaro a tutti che riparare i danni costa molto di più che prevenirli, la prevenzione è ancora un'eccezione, si continua con le misure tampone ed emergenziali di protezione civile, ad evento accaduto. Decenni di incuria ed inettitudine – conclude il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi - hanno contribuito al degrado del territorio e a far diventare il dissesto idrogeologico una priorità nazionale: è il caso che le istituzioni preposte se ne rendano finalmente conto ed agiscano di conseguenza."