Hanno percorso la strada che separa la Val di Non e i territori più colpiti dalle alluvioni dell'Emilia Romagna; il loro bagaglio: un ammontare incalcolabile di solidarietà e spirito d'iniziativa, ma al seguito hanno anche tutti i materiali e macchinari, che possono tornare utili in una situazione di emergenza: mezzi pesanti, escavatori, bobcat, pompe idrovore, badili, secchi fino ai fari e a piccoli gruppi elettrogeni per essere il più possibile autonomi negli interventi. Poi, inevitabili, anche alcuni contenitori carichi di mele. Si sono presentati così i 160 agricoltori trentini, aderenti al Consorzio Melinda, che hanno raggiunto in questi giorni Faenza.
A stupire non è tanto il senso di solidarietà quanto il fatto che, ai loro occhi, nulla di tutto questo appaia straordinario.
"Chi coltiva quotidianamente la terra - ripetono - sa quanto le condizioni meteo possano essere inclementi, soprattutto con l'avanzare dei cambiamenti climatici e poi in Trentino l'abitudine al volontariato è decisamente radicata, tanto da diventare un marchio distintivo."
Tutto nasce nelle ore immediatamente successive alle alluvioni: i primi partire erano stati gli agricoltori della cooperativa trentina COL di Sporminore, una delle 16 aderenti al Consorzio Melinda; hanno raggiunto Faenza per soccorrere i lavoratori dell'azienda agricola locale Zama, attiva nella produzione di miele artigianale, aiutando a liberare i capannoni allagati. Per solidarietà, certo, ma anche per lungimiranza: ogni anno, infatti, l'azienda Zama, durante la fioritura dei meleti, fornisce agli agricoltori trentini 220 alveari, che vengono disposti strategicamente nei campi, creando così una sinergia tra le piante e le api, la cui presenza favorisce la resa delle colture.
La loro iniziativa ha poi spinto tutto il sistema Melinda a pensare ad un'iniziativa più strutturata; tutto in poche ore.
"Abbiamo velocemente ideato un'app, tramite la quale ogni socio e amico di Melinda si poteva registrare, segnalando i giorni di disponibilità" spiega il presidente di Melinda, Ernesto Seppi, giunto in Romagna insieme agli agricoltori volontari. La proposta ha ricevuto subito decine e decine di adesioni: melicoltori, ma anche dipendenti del consorzio, molti dei quali Vigili del Fuoco volontari. Alcuni sono arrivati con i figli minorenni, desiderosi di provare un'esperienza, che sicuramente può farli crescere come persone e cittadini.
"Qui abbiamo trovato ospitalità per cenare e dormire in un ex convento" prosegue Seppi. A mezzogiorno invece il pranzo viene offerto dagli abitanti per ringraziare della solidarietà, che stanno ricevendo.
"Siamo felici di aver costruito una catena di solidarietà, che è andata oltre ogni rosea aspettativa. Se siamo stati in grado di alleviare anche solo parzialmente le fatiche della popolazione locale, ne sarà valsa la pena e, in ogni caso, tutto ciò consolida quei legami tra produttori, che sono la forza motrice per raggiungere traguardi importanti come sistema-Paese" conclude Seppi.
I volontari di Melinda saranno presenti nelle aree colpite anche nei prossimi giorni per completare il lavoro iniziato.