Sfalcio e taglio selettivo della vegetazione su circa 220 chilometri di corsi d'acqua: è un'operazione di prevenzione del rischio idraulico da oltre 2 milioni di euro, quella studiata per mantenere in efficienza il reticolo all'interno dell'Unità Idrografica Omogenea (UIO) B Arezzo dove, oltre al territorio del capoluogo di provincia, ricadono i comuni di Capolona, Subbiano, parte di Civitella della Chiana, Monte San Savino, Marciano della Chiana e Laterina Pergine.
E' il comune di Arezzo ad aver ospitato la presentazione del piano delle attività di bonifica, programmato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, condiviso con le amministrazioni locali e approvato dalla Regione Toscana e che ha iniziato a prendere forma dal 1 luglio, nel rispetto della normativa a tutela della fauna nidificante.
"Le risorse, che derivano dal contributo di bonifica versato dai consorziati, saranno utilizzate per eseguire soprattutto interventi di controllo della vegetazione" spiega Serena Ciofini, caposettore difesa idrogeologica del Consorzio di bonifica, aggiungendo: "Circa il 10% delle risorse sarà destinato a lavori di risagomatura degli alvei e alla sistemazione delle opere idrauliche."
Si comincia come sempre dai tratti, che attraversano le aree dove insistono gli insediamenti urbani, industriali, commerciali e le principali infrastrutture.
Attualmente, ad Arezzo, sono in corso lavorazioni sul torrente Vingone nel tratto cittadino, sul torrente La Chiassa e in località Palazzo del Pero; al via anche i tratti urbani dei torrenti Castro e Bicchieraia.
Nei prossimi giorni uomini e macchine saranno operativi nelle aree a nord del capoluogo con i torrenti Maspino, Gavardello e Fosso di Marcena oltre alla zona di San Giuliano con la manutenzione dei torrenti Vingone e Lota; compreso in questo primo blocco anche il Sellina/Fossatone.
Poi le lavorazioni si sposteranno progressivamente a sud, con la manutenzione del rio Gosso, rio Rigutino e rio di Vitiano, passando per rio dell'Olmo, rio di Pieve a Quarto, rio delle Lame, rio della Valle, rio di Policiano e altri affluenti in destra del canale Maestro.
Nei giorni scorsi intanto sono state sottoposte a manutenzione ordinaria le casse di espansione sul torrente Castro e, per la prima volta, dopo il loro affidamento al Consorzio di bonifica, quelle sul torrente Bicchieraia, operazione completata anche con la rimozione dei sedimenti dalla bocca tarata.
"L'attività di prevenzione è indispensabile, oggi più che mai, per preparare il reticolo ad affrontare eventi meteorologici intensi e concentrati", puntualizza la presidente, Serena Stefani. "In questa partita, l'alleanza e la collaborazione del Consorzio con le amministrazioni locali e i cittadini è fondamentale. Per questo ogni anno, prima di procedere all'elaborazione del piano delle attività, raccogliamo le indicazioni di sindaci e assessori e verifichiamo le segnalazioni, che arrivano dal territorio. Questo ci consente di migliorare l'efficienza sui 6.200 chilometri di corsi d'acqua, che siamo tenuti per legge a vigilare e a manutenere. Resta inteso che la manutenzione ordinaria svolge un'azione preventiva importante ma non può risolvere le criticità strutturali che, per essere risolte, necessitano di interventi straordinari e nuove opere che, per essere realizzati, devono ottenere finanziamenti pubblici specifici che il Consorzio, insieme al Genio Civile Valdarno Superiore, è impegnato a ricercare."
"Negli anni è nata una proficua collaborazione tra il Comune ed il Consorzio di bonifica, che ha reso possibile sistematizzare tutta una serie di interventi manutentivi sui corsi d'acqua urbani e periurbani. Si tratta di lavori, che hanno consentito di migliorare la sicurezza idraulica del territorio e nel contempo recuperarne il decoro, rendendoli più consoni ai contesti, nei quali si articolano" conclude l'assessore aretino, Marco Sacchetti.