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VIA ALLA SPERIMENTAZIONE DI NUOVI INVASI PER STOCCAGGIO ACQUA

Pubblicato il 21/07/2023

E' stato firmato l'accordo tra il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF) dell'Università di Padova ed il Consorzio di bonifica Bacchiglione per lo sviluppo del progetto di analisi sperimentale di invasi per lo stoccaggio ottimale dell'acqua e riuso a scopo irriguo. L'intervento prevede la costruzione di un sito pilota presso l'area umida lungo lo scolo Brentoncino al confine tra i comuni di Fossò e Stra. L'obiettivo dell'intervento è quello di ottimizzare la disponibilità delle risorse idriche in condizioni di forte siccità.

Il progetto prevede la costruzione di quattro bacini per lo stoccaggio dell'acqua, sostenibili ed a basso impatto ambientale. Gli invasi avranno diverse caratteristiche strutturali per permettere la sperimentazione: tre bacini su quattro verranno impermeabilizzati e due verranno coperti con materiali diversi. Lo scopo principale è quello di quantificare la velocità di evaporazione dell'acqua durante la stagione estiva e minimizzare le perdite, in modo da poter disporre della risorsa idrica da utilizzare per l'irrigazione in condizioni di forte siccità. Il progetto pilota vuole sperimentare una progettualità, che possa essere replicata in altri contesti finanziabili con fondi pubblici.

"Il riscaldamento globale sta influenzando il tasso di evaporazione e precipitazione con conseguenze sull'intero ciclo idrologico. Gli effetti portano ad un aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi, come piogge più intense e localizzate, ma anche siccità più prolungate ed ondate di calore più intense. Il 2022 è stato un anno critico per la carenza idrica nel nord Italia e quanto sta accadendo in questi giorni, come ondate di calore non solo in Italia ma anche in USA e Cina, ci indicano che è in atto un'accelerazione del cambiamento climatico con conseguenze gravi su agricoltura, ecosistemi e popolazione - afferma Paolo Tarolli, professore ordinario di idraulica agraria del dipartimento TESAF dell'Università di Padova - Dobbiamo agire al più presto con azioni concrete, volte ad aumentare la resilienza dei nostri sistemi agricoli. La strada da seguire è quella dell'ottimizzazione delle risorse idriche: stoccaggio dell'acqua e minimizzazione degli sprechi. Quanto faremo con il Consorzio di bonifica Bacchiglione va esattamente in questa direzione. Ciò potrà essere un esempio concreto per gli amministratori, ma anche servire come strumento di sensibilizzazione verso cittadini, scuole ed operatori, con lo scopo di aumentare la consapevolezza dell'importanza di gestire l'acqua secondo criteri di resilienza e sostenibilità."

"Crediamo fortemente in questo progetto e sono molto soddisfatto del lavoro, che stiamo facendo. In questo momento fortemente caratterizzato dai cambiamenti climatici è necessario, se non fondamentale, trovare soluzioni alternative, in grado di rendere il più efficiente possibile l'approvvigionamento idrico. Non solo – afferma Paolo Ferraresso, presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione- bisogna tener conto anche dell'aspetto ambientale. Uno degli obiettivi del progetto è, infatti, il mantenimento ed il miglioramento degli ecosistemi, il recupero delle biodiversità, la tutela degli habitat per le specie animali e vegetali delle zone umide. Siamo fiduciosi che questa sperimentazione pluriennale sarà un valido strumento per quelle aziende, che vorranno attuare i cosiddetti laghetti aziendali per una gestione autonoma della risorsa idrica."

L'opera è stata finanziata al 50% dall'Università di Padova nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed al 50% dal Consorzio di bonifica Bacchiglione. I lavori di realizzazione degli invasi prenderanno il via la prossima settimana.

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