L'effetto dei cambiamenti climatici? Lo vediamo ogni giorno dentro l'alveo dei corsi d'acqua; Sono proprio i fiumi, i fossi, i torrenti ed i canali, soprattutto nel fondovalle, lo "specchio", in cui si riflettono le trasformazioni climatiche in atto e, ancor di più, le pesanti conseguenze economiche, che hanno sulle comunità.
Il problema è stato posto all'attenzione di studiosi e ricercatori mondiali, esperti di sedimentazione nei fiumi, da Matteo Isola, ingegnere dirigente di area tecnica del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, intervenuto al 15° simposio triennale (ISRS 2023 - International Symposium on River Sedimentation), avviato nel 1980 dalla Chinese Hydraulic Engineering Society, con il sostegno dell'UNESCO e conclusosi ieri Grand Hotel Mediterraneo di Firenze.
"I cambiamenti climatici non sono solo un tema di politica ambientale, una palestra di confronto tra negazionisti e sostenitori dell'urgenza di adottare misure di contrasto radicali. Sono la dura realtà, con cui i tecnici e gli operatori del sistema della bonifica si devono confrontare quotidianamente. La modifica del clima genera precipitazioni sempre più intense, violente, concentrate, improvvise, con eventi che impattano in modo significativo sul deflusso delle acque. Possono essere responsabili di esondazioni, allagamenti, alluvioni, ma non solo; intervengono anche sulla quantità dei materiali trasportati, sul loro deposito, sulla loro qualità, che determina i costi. Lo vediamo, monitorando le aste fluviali, dove gli accumuli sono in aumento. Rimuoverli ha costi altissimi, che si riflettono inevitabilmente sulle tasche dei cittadini."
Dalle parole ai fatti: è stata così presentata una "case history" significativa: la Reglia dei Mulini di Camucia, nel comune di Cortona.
"Ripristinare l'officiosità idraulica su circa 2 chilometri del corso d'acqua ha richiesto un investimento di 500.000 euro; l'operazione si è potuta realizzare, solo grazie alle risorse pubbliche straordinarie, messe a disposizione dalla Regione Toscana. Si tratta di interventi molto onerosi: realizzarli unicamente con il contributo di bonifica versato dai consorziati significherebbe aumentare il ruolo, in modo importante e difficilmente sostenibile."
Partendo da queste considerazioni, Isola ha richiamato l'attenzione della comunità scientifica sulla necessità di modificare l'approccio alla gestione/manutenzione dei corsi d'acqua.
"Dovremo pensare a nuove strategie con una programmazione delle lavorazioni, studiata su orizzonti temporali più ampi, che tengano conto dei nuovi fattori di rischio, generati o amplificati dai cambiamenti climatici, in modo da ridurre i costi ed ottimizzare i benefici" ha concluso l'ingegnere dell'ente consortile ponendo, all'attenzione generale, un nuovo urgente tema da approfondire.