Come atteso, oggi la temuta piena del fiume Tagliamento, transitata intorno a mezzogiorno al ponte tra San Michele al Tagliamento e Latisana, ha messo a dura prova le opere di bonifica della parte orientale del comprensorio del Consorzio di bonifica Veneto Orientale. La foce del canale scolmatore Cavrato si è dimostrata ancora una volta insufficiente per scaricare a mare le portate di piena, derivate dal Tagliamento, nonostante il picco di alta marea (+cm. 110) non fosse eccezionale, mettendo così in crisi l'intero sistema della laguna di Caorle e comportando sovralzi nelle quote idrometriche di tutti i canali, che vi afferiscono e tali da provocare tracimazioni dagli argini perimetrali dei bacini Terzo e Settimo (in comune di San Michele al Tagliamento), Brussa e Villa (nel comune di Caorle). Le grandi pressioni cui sono stati sottoposti gli argini hanno provocato varie infiltrazioni sulle arginature, in particolare nei pressi dell'impianto idrovoro Villa, ma soprattutto la rottura dell'argine sinistro del canale Taglio, in località Prati Nuovi. Elevate quote idrometriche si sono registrate anche lungo l'asta del canale Brian, dove si è formata un'infiltrazione nell'argine, in località Fossà di San Donà di Piave, tamponata dal personale del Consorzio di bonifica. Mentre la situazione di pericolo sta gradualmente rientrando in quasi tutte le aree interessate, la rotta sul canale Taglio, purtroppo, sta mettendo in seria difficoltà l'intero Settimo Bacino, un'area agricola di 750 ettari, dove purtroppo quattro famiglie, che vi risiedono, hanno dovuto essere evacuate. Si segnalano anche diverse cadute di alberi, uno dei quali ha danneggiato il tetto del magazzino dell'impianto idrovoro Palangon, in comune di Caorle. Il personale del Consorzio di bonifica è tuttora impegnato nelle zone critiche per cercare di mettere al più presto in sicurezza le aree interessate.