E' terminata la quarta edizione della "startup competition Il Valore dell'Acqua 4.0", un'iniziativa di "Urban Hub Piacenza", cui hanno partecipato il Consorzio di bonifica di Piacenza insieme alla Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - campus di Piacenza con il supporto di Startupiacenza (incubatore e acceleratore di startup), ART-ER (Società consortile dell'Emilia Romagna per lo sviluppo dell'innovazione) e IN-ER (Incubators Network of Emilia-Romagna).
A sfidarsi nove startup provenienti da tutta Italia con alto profilo e idee innovative, attuabili su replicabili in altri contesti; ambiti di applicazione: monitoraggio dei fenomeni naturali, energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, ottimizzazione della distribuzione della risorsa idrica, difesa del suolo e sistemi per l'agricoltura di precisione.
Vincitrice è GEVI. una startup di Pisa, che ha presentato un progetto legato al mini eolico con turbine dotate di intelligenza artificiale, adattabili in ogni luogo, anche in campo agrivoltaico, con la missione di creare nuove fonti di energia pulita.
Ottimi i riscontri della commissione giudicatrice formata da docenti, enti, manager ed un "business angel": "Quelle in gara – ha commentato il presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza, Luigi Bisi – sono startup con soluzioni importanti, che meritano di essere portate agli occhi di chi può essere un investitore o di chi, come il Consorzio, può essere un utilizzatore finale, mettendo a disposizione le proprie infrastrutture, senza sostenere costi."
"Con ogni edizione – ha continuato il preside della Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell'Università Cattolica, Marco Trevisan - aumenta il livello dei partecipanti. Anche quest'anno abbiamo visto diverse soluzioni interessanti sia per la produzione di energia, sia per altri sistemi, che potranno andare sul mercato in tempi brevi. Per il mondo universitario è molto importante essere coinvolto in progetti innovativi ed eventi, come questo, sono un buon modo per conoscere nuove realtà ed entrare in contatto con startup meritevoli."
Anche per la coordinatrice di ANBI Emilia Romagna e direttrice generale del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.), Raffaella Zucaro, si è trattato di una "competition" di buon livello: "Le idee presentate sono fonte di spunto per nuovi progetti innovativi, che potremmo sviluppare sia con il Consorzio C.E.R., sia a livello regionale. Vi invito al Macfrut di Rimini, la fiera internazionale dell'ortofrutta dove, ogni maggio, i consorzi di bonifica, insieme ad ANBI (Associazione dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) ed ANBI ER hanno uno spazio espositivo, dedicato ad appuntamenti istituzionali, convegni tecnici, dimostrazioni in campo e iniziative rivolte alle scuole."
Concorde l'imprenditore e "business angel", Massimo Ratti: "Il livello è stato medio-alto e con una tecnologia, quella dell'intelligenza artificiale, che sta prendendo sempre più piede sia nel settore idrico, sia in quello dell'agritec."
Ad aggiungersi alla giuria, i docenti della Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell'Università Cattolica, Stefano Amaducci e Vincenzo Tabaglio, del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili ed il funzionario della Regione Emilia Romagna, impiegato nella Direzione Difesa del Suolo, Costa e Bonifica, Alfredo Caggianelli.
Hanno concorso con la vincitrice: FINAPP, una startup innovativa e spinoff dell'Università di Padova, che ha presentato una soluzione per il rilevamento dell'umidità del suolo attraverso sensori di raggi cosmici, applicabile sia per l'irrigazione di precisione sia per la difesa idraulica e del suolo; PIPE-IN , startup di Torino con una sonda robotizzata dotata di sensori e di una piattaforma software che, grazie ad un modello predittivo per l'analisi delle condutture, mira all'ottimizzazione della distribuzione dell'acqua; VAIA, una startup di Trento, che coinvolge le comunità locali, i partner privati e pubblici per affrontare le sfide dovute a calamità naturali e dissesto idrogeologico con una visione di impatto ambientale e sociale; MICROX, una startup siciliana, che ha sviluppato una tecnologia utile all'analisi fatta in tempo reale sugli inquinanti presenti nelle acque; WATERJADE, una startup trentina che, tramite dati satellitari, modelli fisici e previsioni meteorologiche, può supportare le "utilities" ed i gestori di bacini artificiali, fornendo informazioni sul monitoraggio e l'approvvigionamento idrico; LUALTEK, una startup siciliana, che fornisce supporto agli agricoltori nel monitoraggio da remoto delle coltivazioni, mediante sensori, che non necessitano di copertura Internet ed energia elettrica; LATITUDO 40 con una soluzione di "precision farming", supportata da dati satellitari e l'impiego dell'intelligenza artificiale; A GREEN SERVICE con una piattaforma per la gestione e la previsione dello sviluppo delle colture, mediante intelligenza artificiale.
Organizzatori della "startup competition", il "managing director di Urban Hub Piacenza", Andrea D'Amico, supportato dalla responsabile dei programmi di incubazione, Camilla Mallone: "Per tutto il 2023 abbiamo fatto scouting a livello nazionale, ricercando le migliori soluzioni sperimentali, sviluppate da startup innovative. È importante ora provare a realizzare progetti con tutte le startup in gara e in particolare con la vincitrice. Da parte di Urban Hub c'è la massima disponibilità al confronto. Sappiate che c'è un intero ecosistema pubblico-privato, pronto a dialogare ed a sperimentare. Il nostro ringraziamento va alle startup in gara per l'impegno messo in campo, ai membri della giuria per aver dato valore all'iniziativa e ad ANBI, perché ogni anno riprende e rilancia le migliori idee innovative, dando loro spazio durante l'evento, che organizza in occasione della Giornata Internazionale dell'Innovazione."