E' anche grazie al sacrificio degli agricoltori veneti che gli effetti dell'ondata di maltempo, che ha colpito la regione, sono stati meno drammatici di quanto si temeva. E' quanto afferma Coldiretti in riferimento alla perturbazione, che ha colpito il Nord Italia con frane, allagamenti ed allerta in diverse regioni. A salvare, in particolare, la città di Vicenza è stato il via libera delle aziende agricole all'apertura dei canali, che hanno inondato le campagne, diminuendo così la portata dei corsi d'acqua, che minacciavano il centro città, in accordo con i consorzi di bonifica. Un'operazione, che era stata in passato compiuta anche in occasione dell'alluvione in Romagna, per evitare che la piena raggiungesse Ravenna, ma che non è a "costo zero" per le imprese, poiché potrebbe rendere più difficoltose le semine primaverili.
"Il sacrificio delle aziende agricole venete conferma ancora una volta come l'agricoltore sia una figura centrale nella tutela del territorio, l'esatto contrario di come negli anni recenti è stato dipinto da un estremismo green fuori dalla realtà e che ha ispirato direttive europee come quella sul Ripristino Natura" commenta il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.
Dinanzi agli effetti dirompenti dei cambiamenti climatici è anche strategico intervenire con progetti di lungo respiro, che vadano oltre l'emergenza, come il piano elaborato da Coldiretti con ANBI e che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all'11%, attraverso la realizzazione di invasi, che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.