Si è tenuto nei giorni scorsi, alla diga del Molato in Alta Val Tidone, un incontro tra Consorzio di bonifica di Piacenza (ente gestore dello sbarramento), Prefettura di Piacenza, Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale e Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, AIPo-Agenzia Interregionale del fiume Po: istituzioni che, con un lavoro congiunto ed uno sforzo complessivo, stanno contribuendo nel coordinamento delle fasi di collaudo insieme anche alla commissione di collaudo, alla direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (M.I.T.), all'ufficio tecnico per le dighe di Milano del M.I.T. e ai sindaci dei Comuni posti lungo l'asta del torrente Tidone.
Il prefetto, Paolo Ponta, ha sottolineato l'alto valore della diga del Molato sia dal punto di vista tecnico sia storico: "Invasi come questo, pur essendo quasi centenari, continuano a svolgere con efficienza la loro funzione in favore dei settori agricolo, energetico e turistico- economico. È motivo d'orgoglio vedere la proficua collaborazione tra tutti gli enti coinvolti, affinché il collaudo in corso si svolga nella massima sicurezza. Il ri-collaudo della diga del Molato non è un momento di arrivo, ma di ripartenza per una vita ancora lunga dell'invaso."
Il Presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza, Luigi Bisi, ringraziando dirigenti e tecnici sia della prefettura che delle istituzioni presenti, ha sottolineato l'importanza del lavoro di squadra per il rilancio del settore agroalimentare e per la sicurezza territoriale, ribadendo anche il valore del lavoro sinergico per la concretizzazione dell'avvio della fase di collaudo in tempi stretti, sfruttando le attuali condizioni idro- meteo favorevoli.
Simone Dallai, ingegnere responsabile del settore Coordinamento Tecnico, Sicurezza Territoriale e Protezione Civile dell'Agenzia della Regione Emilia Romagna, ha ricordato che "in Regione sono presenti 26 grandi dighe disciplinate dalla Direttiva Grandi Dighe, che prevede l'approvazione del Documento di Protezione Civile da parte della prefettura competente e di un Piano di Emergenza Dighe, approvato dalla Giunta regionale. La gestione di questi invasi mette insieme le competenze di diversi enti e strutture per garantire la sicurezza dei territori di valle."
È stato poi Cristian Ferrarini, architetto responsabile dell'Ufficio Territoriale di Piacenza, a specificare che per tutti gli invasi della provincia è stata completata la pianificazione d'emergenza anche grazie alla sinergia tra i diversi soggetti coinvolti.
Stefano Baldini, ingegnere di Aipo, ha infine rimarcato l'importanza della diga del Molato e della procedura di collaudo in corso per l'intero territorio.
La procedura di collaudo prevede il completo riempimento dell'invaso della diga del Molato, passando dall'attuale quota idrica autorizzata di 353,70 metri sul livello del mare (pari ad un volume di circa 7,6 milioni di metri cubi d'acqua) a m. 354,40 sul livello del mare (pari a circa 8,06 milioni di metri cubi). Complessivamente la procedura durerà circa 4 settimane.
Lo sfioro, che è una delle fasi della procedura controllata e costantemente monitorata, è iniziato nella notte tra venerdì 22 marzo e sabato 23 e continua per un a quindicina di giorni, variando di portata sulla base della quantità di acqua in ingresso.
Il motivo, per cui la diga necessita di un secondo collaudo dopo quello effettuato quasi cento anni fa dopo la sua entrata in funzione, è la certificazione dell'opera a seguito di importanti manutenzioni straordinarie, effettuate negli ultimi decenni per mantenere l'opera adeguata sia all'evoluzione normativa, sia a livello strutturale che della sicurezza idraulica. Questo non deve trarre in inganno perché, dalla fine degli anni '20 ad oggi, i controlli dell'opera sono stati costanti per mantenere la diga sicura ed efficiente: alcuni sono giornalieri, altri mensili, altri semestrali. A questi ultimi seguono anche visite da parte dei tecnici del Ministero delle Infrastrutture due volte all'anno. Costanti sono state anche le manutenzioni ordinarie dell'opera.
La diga del Molato è un elemento fondamentale per la conservazione e la distribuzione della risorsa per il settore agricolo ed agroalimentare, che è il primo beneficiario dell'acqua immagazzinata ogni anno dall'autunno alla primavera per essere utilizzata in estate a fini irrigui. E' poi un'opera importante per la produzione di energia idroelettrica e, in generale, per lo sviluppo delle condizioni socio-economiche dell'ambito territoriale e per la valorizzazione turistica dell'intera vallata.