Sono stati resi noti i dati aggiornati e dati storici sulle condizioni della falda ipodermica, cioè quella parte di falda più superficiale (detta anche "freatica"), che si conferma come essenziale per le attività produttive delle imprese agricole del territorio e per la gestione complessiva degli equilibri idrologici utili per l'irrigazione, gestiti dai Consorzi di bonifica dell'Emilia Romagna.
La drastica inversione di tendenza, soprattutto rispetto al 2022 ("annus horribilis", caratterizzato da prolungata siccità in tutto il Paese, ma in particolar modo proprio nella pianura padana, area ad alta vocazione e produttività per il settore primario) ha lasciato il posto ad una rilevante "ricarica" delle falde, in virtù delle precipitazioni abbondanti cadute in un maggio atipico, decisamente più piovoso rispetto alla media storica, anche se tra i più caldi dal 1950 ad oggi. La comparazione analitica tra le singole province dell'Emilia-Romagna mostra chiaramente la tendenza, che però presenta una evidente anomalia in territorio romagnolo, nella fattispecie in provincia di Forli-Cesena, dove i livelli di scarsità idrica, registrati oggi, sono addirittura più bassi rispetto all'anno più siccitoso di sempre ( -2,47 metri nel 2024 contro i -2,28 metri del 2022).
Nel dettaglio:
• PIACENZA | Profondità falda freatica 2022: -224 cm; Profondità falda freatica 2024: -159 cm;
• PARMA | Profondità falda freatica 2022: -268 cm; Profondità falda freatica 2024: -166 cm;
• REGGIO EMILIA | Profondità falda freatica 2022: -210 cm; Profondità falda freatica 2024: -132 cm;
• MODENA | Profondità falda freatica 2022: -211 cm; Profondità falda freatica 2024: -88 cm;
• BOLOGNA | Profondità falda freatica 2022: -255 cm; Profondità falda freatica 2024: -247 cm;
• FERRARA | Profondità falda freatica 2022: -191 cm; Profondità falda freatica 2024: -156 cm;
• RAVENNA | Profondità falda freatica 2022: -224 cm; Profondità falda freatica 2024: -202 cm;
• FORLÌ CESENA | Profondità falda freatica 2022: -228 cm; Profondità falda freatica 2024: -247 cm;
• RIMINI | N.A.
Venendo poi all'analisi dei dati emersi recentemente, non si evidenziano variazioni eccessive rispetto a due settimane fa. Sostanzialmente, le quote di falda ipodermica sono allineate o superiori a quelle del dato storico nella parte occidentale della pianura, mentre risultano inferiori in quella orientale. La linea di separazione fra questi due differenti andamenti è da collocarsi fra le province di Modena e Bologna.
Andando in dettaglio, tutte le province occidentali, assieme a Ferrara, hanno quote medie che si assestano al di sopra dei -170 centimetri dal piano campagna (a Modena addirittura -cm. 88 dal p.c.). La parte orientale continua invece a permanere sotto la soglia dei -cm. 200, pur senza variazioni significative rispetto all'ultima rilevazione (da -cm. 204 a -cm. 202 dal p.c. a Ravenna; da -cm. 243 a -cm. 247 dal p.c. a Forlì-Cesena). Anche nella provincia di Bologna la quota media di falda continua a scendere, passando da -cm. 225 a -cm. 247 dal p.c.. Le tre province sopra citate sono, ovviamente, anche quelle, in cui la variazione negativa di quota di falda, rispetto alla media storica, è più elevata. A Ravenna e Forlì-Cesena la variazione è rispettivamente del -27% e -28%, mentre Bologna ottiene il record negativo di -54%. Tutte le altre province presentano deficit contenuti (Parma -3% e Ferrara -11%) o un relativo surplus (Reggio Emilia +2%, Piacenza +7%, fino a Modena con il +32%).
In conclusione, le precipitazioni cadute nella pianura occidentale, fra il Piacentino ed il Modenese a partire da gennaio, fanno registrare altezze complessive ormai attorno ai 500 millimetri, mentre in quella orientale, in particolare in Romagna, si attesta a circa metà di questi valori (mm. 250 complessivi, misurati alla stazione pluviometrica di Ponte Braldo – Forlì-Cesena).