Alla diga di Mignano, da domenica 23 giugno, sono piovuti oltre 150 millimetri d'acqua. Il picco di portata d'acqua in ingresso del lago è stato di circa 153 metri cubi al secondo; in uscita, la portata erogata massima è stata di 50 metri cubi al secondo, mantenuta costante per circa 2 ore e poi progressivamente ridotta.
Il volume d'acqua, entrato dal bacino di monte in meno di 24 ore, è stato di 3,5 milioni di metri cubi e, di questi, 2 milioni sono stati laminati e quindi trattenuti.
"Quella, che si è verificata nelle ore scorse, è una perturbazione con quantitativi di pioggia, maggiori di quelli indicati dai sistemi di previsione meteo e che i nostri tecnici stanno gestendo con la massima attenzione. Giusto per dare un metro di paragone, parlando di tale volume: lo scorso anno la diga del Molato (comune di Alta Val Tidone) ha trattenuto fino a 3.400.000 metri cubi (pari al 45% del suo volume massimo autorizzato). Se invece pensiamo ad un lago irriguo e prendiamo quello di Fabbiano (comune di Borgonovo), i 3.500.000 metri cubi entrati in diga in meno di 24 ore, corrispondono al volume utile a riempire circa 35 laghi. In linea generale, il personale tecnico ed operativo del Consorzio di bonifica, che ringrazio, è sul territorio pronto ad intervenire sia sulle opere di competenza, sia con spirito di solidarietà e consolidata tradizione tra gli enti. L'attenzione maggiore è concentrata soprattutto sulla diga di Mignano e sul bacino di valle. I contatti con i sindaci, la Prefettura, la Protezione Civile regionale e tutti gli enti coinvolti sono costanti, essendo la chiave di volta per gestire al meglio situazioni severe come questa, che abbiamo appena superato."
Secondo quella che è la regola aurea delle dighe, durante la fase crescente di un evento di piena, la portata scaricata verso valle non deve mai superare quella in entrata alla diga. Anzi, nella maggior parte dei casi, viene trattenuto parte del volume d'acqua in ingresso da monte per contribuire ad alleggerire situazioni di criticità a valle, tenendo conto di affrontare avversità climatiche, che negli anni recenti sono sempre più repentine e spesso imprevedibili, al punto che vanno oltre alle capacità di reazione delle opere e del territorio. In ogni caso non si provoca nell'alveo di valle del torrente (Arda, in questo caso) una piena peggiore di quella naturale, che si avrebbe senza la diga. Il volume d'acqua, trattenuto durante l'evento di piena (dato dalla differenza tra i volumi di acqua in entrata e in uscita) è chiamato "di laminazione", un termine spesso citato, quando si parla di difesa idraulica.