L'attività degli uomini del Consorzio di bonifica di Piacenza prosegue non solo nei nodi idraulici della pianura, messi a dura prova dalle violente piogge dei giorni scorsi, ma anche in montagna dove alcune arterie stradali hanno fatto conti oltremodo salati con il riattivarsi del fenomeno di dissesto idrogeologico. Un primo intervento riguarda la strada di bonifica "Villanova – Aglio – Pradovera" nei comuni di Bettola, Coli e Farini: i tratti maggiormente colpiti dai fenomeni di erosione si trovano in località "Avemagna" (Comune di Farini) e "Mulino di Aglio" (Comune di Coli); ad Avemagna, le colate di fango e detriti provenienti dal versante di monte hanno appesantito notevolmente le reti paramassi esistenti, provocando il riversamento di grandi volumi di materiale sulla carreggiata sottostante. Nei pressi del Mulino di Aglio, la sede stradale ha invece subito un cedimento dell'intero corpo della massicciata per una lunghezza di circa 30 metri; il traffico veicolare è stato interdetto tra Aglio – Pradovera.
Entrambi gli eventi sono stati causati dalle ingenti quantità di pioggia cadute in tempi assai ristretti e che hanno interessato l'intero bacino della Val Perino, andando ad aggravare la stabilità di versanti e pendici già precari, vista la natura morfologica del terreno. Sono in corso diversi sopralluoghi e contatti con la Regione Emilia Romagna (Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica) per quantificare un intervento risolutivo di messa in sicurezza.
Intanto sono stati registrati anche i dati numerici specifici, riguardanti la funzione di laminazione della piena che l'invaso di Mignano ha chiaramente esercitato nei giorni scorsi, mitigando notevolmente la caduta di una quantità di pioggia eccessiva anche perché concentrata. Nonostante la funzione originaria della diga sia a scopo prettamente irriguo e quindi l'invaso, approssimandosi la stagione dell'irrigazione, debba necessariamente svolgere la sua funzione di serbatoio della risorsa, anche nella presente emergenza la capacità di laminazione della diga di Mignano è stata elevatissima: in particolare, la portata laminata è stata pari al 70% della portata di picco in ingresso del torrente Arda. In parole semplici, la diga ha svolto una funzione di "polmone" per attutire l'effetto di portate molto elevate.