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IL CNEL APPROVA DISEGNO DI LEGGE SU NUOVO RUOLO DEI CONSORZI BONIFICA PER LA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO. VINCENZI “ANCORA UNA VOLTA AL SERVIZIO DEL PAESE PER GARANTIRE MIGLIORI CONDIZIONI DI VITA E SVILUPPO A CITTADINI ED IMPRESE”

Pubblicato il 29/10/2025

"All'indomani dei dati del Servizio Nazionale di Protezione Ambientale sulla crescente fragilità idrogeologica del territorio italiano e l'evidente preoccupazione di fronte all'estremizzazione degli eventi meteo, va quantomai valorizzata l'importante approvazione di un Disegno di legge , da parte dell'Assemblea del CNEL, per rafforzare il ruolo dei Consorzi di bonifica nella manutenzione e tutela del territorio": a sottolinearlo è il Presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), Francesco Vincenzi, che prosegue: "Desidero ringraziare il Presidente del CNEL, Renato Brunetta, per la sempre affermata stima nei nostri confronti e che adesso trova concreta dimostrazione."

Il testo del Ddl, che propone l'aggiunta dell'articolo 62 bis al Decreto Legislativo. n. 152/2006 (Norme in materia ambientale), intende valorizzare la riconosciuta capacità dei Consorzi di bonifica nell'assicurare una costante azione preventiva di gestione del territorio. 

Si propone quindi di conferire a Regioni ed enti territoriali la facoltà di stipulare convenzioni con i Consorzi di bonifica per affidare loro attività di manutenzione, progettazione e realizzazione lavori, relative al più generale reticolo idrografico ed agli interventi di mitigazione del dissesto. 

Tali convenzioni potranno riguardare la manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d'acqua di competenza regionale e comunale, nonché la realizzazione di nuove opere idrauliche, come il Piano Invasi multifunzionali promosso da ANBI e Coldiretti. Potranno inoltre prevedere l'attivazione di una filiera di economia circolare del legno e l'applicazione della legge di orientamento, valorizzando le imprese agricole locali e offrendo una risposta concreta all'impoverimento imprenditoriale delle aree interne.

"Precisiamo che non intendiamo sottrarre competenze ad altre realtà, bensì metterci a servizio del territorio, proponendo la nostra professionalità a chi, per molteplici motivi, non è in grado di adempiere ad una costante manutenzione idrogeologica, indispensabile garanzia di vita e di sviluppo economico per le comunità. E' null'altro che l'applicazione del principio di sussidiarietà" chiosa il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano. 

"L'approvazione, da parte dell'Assemblea del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, di questo Disegno di legge da presentare in Parlamento – aggiunge il relatore dell'iniziativa legislativa e Consigliere del CNEL, Paolo Pirani – rappresenta la conclusione di un percorso portato avanti dalle parti sociali nella ricerca di un concreto equilibrio per migliorare le attività di contrasto al rischio idrogeologico."

Al proposito va evidenziato che i danni da fenomeni alluvionali e idrogeologici costano mediamente circa 3 miliardi e mezzo di euro all'anno per lo Stato, senza considerare che attualmente il ristoro reale per le comunità è pari solo al 10% circa dei danni subiti.

"Non dimentichiamo – conclude Francesco Vincenzi – che la prima attività di resilienza alla crisi climatica deve essere l'efficienza idraulica dell'esistente, cui affiancare nuove infrastrutture capaci di rispondere alle mutate condizioni meteorologiche, perché la prevenzione idrogeologica è condizione indispensabile ad ogni ipotesi di sviluppo."

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