A stagione irrigua conclusa, il mese di ottobre, che peraltro indica l'inizio dell'anno idrologico, presenta il primo segno meno dal punto di vista delle precipitazioni dopo 4 mesi di piogge abbondanti. Con 79 millimetri rispetto ai mm. 124 della media nel periodo 1991-2020, l'apporto meteorico mensile è stato del -37%. L'ultimo segno meno si era registrato a giugno: -35%. Dal punto di vista delle temperature, il mese si attesta nella media degli ultimi 30 anni con la prima decade un po' più fredda e le altre miti. Il mese si posiziona invece ben al di sotto della media dell'ultimo decennio (-1.4 °C di scarto), non andando però ad alterare il trend di crescita delle temperature e che resta statisticamente molto significativo (fonte: Arpav).
"Il Ce.Sp.I.I.-Centro di Sperimentazione per l'Innovazione Irrigua, su incarico di ANBI Veneto – informa il direttore dell'Associazione dei consorzi di bonifica del Veneto - ha realizzato uno studio dettagliato sulla stagione irrigua 2025, suddiviso per territorio consortile. I dati confermano che, tra marzo ed ottobre, la stagione si è caratterizzata per un'evapotraspirazione superiore alla media storica, precipitazioni irregolari con deficit fino al 40% su alcuni distretti con bilancio idrico sfavorevole, evidenziando criticità su circa il 10% del territorio."
"Il Veneto agricolo e produttivo non può crescere senz'acqua e senza una strategia condivisa sulla risorsa idrica. I consorzi di bonifica chiedono alla politica di accelerare su fondi ed autorizzazioni per progetti, che garantiscano accumulo, riuso dell'acqua e tutela delle risorgive. Oggi più che mai è necessario fare squadra: istituzioni, consorzi ed imprese devono condividere una strategia, che trasformi la gestione dell'acqua in un pilastro di sviluppo sostenibile per la nostra società."