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PLASTICHE NEI FIUMI: AL VIA IL PROGETTO RIVER EYE CON OTTO CENTRALINE IN TOSCANA PER MONITORARE I RIFIUTI GALLEGGIANTI

Pubblicato il 01/12/2025

Il primo accordo in Italia per la realizzazione di un progetto per il monitoraggio e la quantificazione dei rifiuti flottanti nei corsi d'acqua, a livello regionale, è stato siglato in Toscana dalla locale ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) con l'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino Settentrionale, in linea con le finalità della cosiddetta legge "SalvaMare".

Nello specifico si prevede l'implementazione di un sistema automatizzato (River Eye sviluppato dalla startup Blue Eco Line) con l'obbiettivo di raccogliere dati oggettivi, georeferenziati e continuativi, al fine di supportare l'analisi delle dinamiche di accumulo e trasporto dei macroinquinanti plastici nei corsi d'acqua.

Le centraline, dotate di telecamere ad alta risoluzione e connesse a sistemi di elaborazione (basati su algoritmi di Intelligenza Artificiale), saranno installate in otto siti fluviali, interessanti i sei comprensori di Bonifica toscani: tre postazioni lungo l'Arno (Giovi, Camaioni di Montelupo Fiorentino, Pisa) ed una ciascuno su Bisenzio, Versilia, Cecina, Ombrone Grossetano, Albegna.

Il monitoraggio per tutto il 2026 e l'analisi dei dati serviranno a valutare i trend di accumulo di plastica nei diversi corsi d'acqua, identificando le aree critiche e le fonti principali d'inquinamento; i dati confluiranno in un report finale, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell'Università degli Studi di Firenze.

«Purtroppo, anche i fiumi toscani sono interessati da un significativo problema di inquinamento da plastica ed il nostro ruolo è anche quello di tutelare l'ambiente ed il territorio – spiega Paolo Masetti, Presidente di ANBI Toscana. 

«Questa iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Autorità di distretto – precisa Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – Crediamo infatti che sia fondamentale fare squadra per coordinare sforzi ed interventi su un tema complesso come la gestione dei corsi d'acqua, su cui convergono competenze, nonché interessi diversi, ma che possono essere sinergici.»

«Oggi, per i Consorzi di bonifica, occuparsi dei corsi d'acqua significa tantissime cose, tra cui anche attività e progetti di tutela ambientale» aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

«Nel corso degli anni, attraverso varie iniziative spesso in collaborazione con associazioni ambientaliste, i nostri enti consortili hanno incrementato il loro contributo nel monitoraggio e nel recupero dei rifiuti, ma anche nella sensibilizzazione sul tema» chiosa Fabio Zappalorti, Direttore Generale di ANBI Toscana. 

«Stiamo proseguendo nell'attuazione del triennale programma sperimentale, previsto dalla legge "SalvaMare" per contrastare l'inquinamento da macro e microplastiche – sottolinea infine Gaia Checcucci, Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino Settentrionale – Il progetto River Eye rappresenta un ulteriore tassello di questa strategia integrata; si inserisce nell'iniziativa "Alleanza per il fiume" e valorizza la collaborazione avviata da tempo con ANBI Toscana, mettendo a disposizione risorse importanti nell'ottica del miglioramento e della conoscenza sempre più approfondita dell'ecosistema fluviale.»

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