"Aldilà di ogni polemica, c'è un'Europa utile ed è a quella che dobbiamo guardare per dare una risposta concreta ad alcuni problemi strutturali del Paese. Ci sono, ad esempio, i 300 milioni di euro destinati al Piano Irriguo Nazionale, cui seguiranno le risorse previste dal secondo pilastro dei Piani di Sviluppo Rurale; il momento della competitività fra Regioni nella capacità di essere operativi in tempi brevi come il positivo clima, che si respira fra Regione Friuli Venezia Giulia e consorzi di bonifica, ben rappresentato dalla recente legge di settore, sono un buon viatico per gli interessi del territorio. All'attualità, però, non va dimenticato che ci stiamo apprestando a vivere una stagione probabilmente siccitosa, nella cui prospettiva è importante attivare cabine di regia per anticipare la gestione di situazioni di criticità."
Lo afferma Massimo Gargano, direttore generale dell'Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto sulla diga di Ravedis ad un evento organizzato dall'ANBI Friuli Venezia Giulia nell'ambito della Settimana Nazionale della Bonifica e dell'Irrigazione, presente la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.
"Ci sono poi – prosegue il direttore ANBI – le decine di progetti definitivi ed esecutivi, redatti dai consorzi di bonifica e che saranno determinanti per accedere ai fondi nelle disponibilità della Struttura di Missione #italiasicura per la prevenzione del rischio idrogeologico, una volta terminato il grande impegno in corso sulle aree metropolitane. Le progettazioni dei consorzi di bonifica - aggiunge – rientrano anche nell'indirizzo "green", assunto dalla nuova Politica Agricola Comune (P.A.C.). Non va dimenticato – conclude Gargano – che la salvaguardia da alluvioni e frane ha importanti implicazioni economiche: gli interventi realizzati in Friuli Venezia Giulia hanno evitato centinaia di milioni di danni in una regione per altro ripetutamente colpita da eventi meteorologici estremi."
In questo quadro ha assunto ulteriore significato la scelta della diga di Ravedis come sede dell'evento di ANBI Friuli Venezia Giulia: inaugurata nel 1970, è ancora oggi l'unica grande opera realizzata in regione tra quelle indicate dalla Commissione De Marchi, istituita dopo l'alluvione del 1966, di cui ricorre il cinquantenario.